Ci sono molti modi di trasformare qualcuno in un fantasma, e Thomas Edwards si è scelto il suo. La sua vita non ha proprio niente che non va: Tom è un giovane italoinglese di buona famiglia, che abita a Londra e viaggia spesso per lavoro. Architetto, gestisce con successo uno studio di light design, e da quasi un anno fa coppia fissa con Ottie Davis, una chef in carriera con un figlio di sette anni, Martin. Ma Thomas abita il mondo solo in superficie: schivo e in parte irrisolto, lascia che la vita scorra senza pensarci troppo; il suo ricordo di un amore finito, quello per Sophie Selwood, è una presenza costante e tangibile, che illumina gli eventi e le cose che lo circondano, e ci racconta di come l’amore, o il ricordo dell’amore, possano trasformarsi in una composta e implacabile ossessione. Una strana eredità da parte di un eccentrico zio costringe Thomas a uscire dalla quotidianità. Un viaggio verso un’isola del sud Italia, un albergo affascinante e malandato e un fine settimana imprevisto – in compagnia della gente del posto e degli altri forestieri giunti a loro volta sull’isola – saranno l’occasione perfetta per sparigliare le carte, guardare le cose da un altro punto di vista e fare finalmente i conti con il passato, questo animale saggio e al contempo grottesco che sembra sempre volerci indicare la strada.
La risposta era mai. Ma laggiù, tra quelle valli e la loro gente, <<mai>> non era una minaccia: era una promessa e aveva dentro qualcosa di dolcissimo. A saperlo guardare, <<mai>> era più bello di <<sempre>>. Era la stessa identica cosa, solo vista dall’altra parte del mare.
Non è scritto da nessuna parte che due persone che si amano stanno assieme. Ne è consapevole Thomas che continua ad amare Sophie ogni giorno nonostante siano anni che la loro storia è finita e ne è consapevole Sophie che ha un figlio con il suo compagno ma che anche lei continua a pensare a Thomas. Le loro strade ormai si sono divise da tanti anni ma Thomas è rimasto ossessionato da quell’amore, lo sente vivo dentro si se. Nulla serve la presenza di Ottie e di suo figlio, a nulla serve il suo lavoro, le sue soddisfazioni e la bella vita che conduce. Qualcosa ancora lo tormenta, gli divora l’anima e lo rende schivo verso la vita. Le sue ricchezze non gli danno la felicità e nemmeno l’eredità appena ricevuta per la morte dello zio. Ciò che Thomas non sa è che la bellezza e l’amore per la vita a volte risiedono proprio nel sorriso di una vecchia prostituta o nella polvere degli oggetti dimenticati. Con una scrittura delicata e raffinata l’autrice ci porta dentro l’animo di Thomas, riesce a farci provare i suoi tormenti e le sue insicurezze. Ci conduce tra le anime di antichi oggetti dimenticati, abbandonati, inutilizzati ma che in verità hanno ancora molto da raccontare. Meravigliosi sono i riflessi della luce che entrano a volte delicati altre con prepotenza dalle finestre di un vecchio albergo quasi abbandonato ma che nasconde le meraviglie di chi è passato di la. Una storia sui legami indivisibili, sulle distanze che la vita cerca di annullare ma che le persone continuano ad aumentare. Un romanzo di un viaggio, di un’andata che non prevede ritorno, perché se il corpo ritorna dove è partito a volte l’anima rimane dove ha trovato finalmente la pace.
Libro letto in collaborazione con Neri Pozza
Titolo: Lux
Autore: Eleonora Marangoni
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 22 Novembre 2018
N° pagine: 251
Casa Editrice: Neri Pozza