Savine dan Glokta è la figlia dell’uomo più odiato del regno, l’Arcilettore, a sua volta pronta a diventare la serpe più velenosa degli affari e delle industrie, se questo le garantirà un primato in un mondo in cui sembrano comandare solo gli uomini. Leo dan Brock, il Giovane Leone, attende di essere nominato Lord Governatore per respingere le aggressioni di Crepuscolo il Possente e dei suoi uomini del Nord, ma imparerà che le leggende degli eroi nascondono molte zone oscure, fatte di tradimenti e compromessi. Vick si è unita agli Spezzatori che intendono difendere i lavoratori dalle misure rapaci dei padroni, ma nasconde una decisione presa anni fa, nei gelidi campi di prigionia.
Grosso è un veterano di guerra che vorrebbe dimenticare gli orrori degli assedi e la forza micidiale che si annida nelle sue mani tatuate, ma passato e violenza non sono mai troppo lontani. Il vecchio Trifoglio vorrebbe solo starsene seduto a insegnare un po’ di arte della spada, ma sarà costretto ad accompagnare e consigliare un manipolo di giovani che lo irridono, e non conoscono la belva che è stato e può ancora essere. Il Principe Coronato Orso deve decidere se sprofondare definitivamente sotto le droghe, le cortigiane e il vino, oppure se mettere la sua intelligenza a servizio d’un sogno più grande, per sé e tutto il reame. I loro cammini si incroceranno e affronteranno una nuova età di tecnologia, potere economico, barbarie e follia, insurrezioni popolari e congiure di palazzo, duelli brutali nel Cerchio di scudi e il ritorno della magia. Sì, perché, se antichi stregoni decidono di allearsi con banchieri e ingegneri, al Nord invece la giovane Rikke scopre di possedere un dono invidiato e maledetto, la Vista Profonda, la capacità di vedere le ombre del passato e gli spettri del futuro. E come deciderà di impiegarla determinerà il destino di tutti.
Recensione
Joe Abercrombie torna trionfalmente al mondo della “Prima Legge” che lo ha reso il re del fantasy grimdark con una nuova magnifica saga ambientata alcuni decenni dopo la prima, in cui Il Trono di Spade s’incontra con I Miserabili. Vecchi protagonisti cedono il passo a una nuova generazione che si addentra in un mondo ancora più realistico, ironico, brutale e commovente, che riflette e amplifica i drammi della politica attuale con la forza d’una immaginazione che ha sempre il sentore inesorabile della verità, e a ogni svolta conduce il lettore dove questi non avrebbe mai creduto di arrivare. Dentro e fuori di sé
Coinvolgente, magnetico, innovativo: questo e molto di più è “Un Piccolo Odio”, il primo libro della sua nuova trilogia “Age of Madness”, in uscita oggi per Oscar Mondadori.
L’ambientazone è a dir poco fantastica: tratteggiata alla perfezione in tutti i suoi elementi, sia politici che sociali, essa conferisce tridimensionalità al romanzo ed esalta ogni scenario narrato con ineguagliabile nitidezza.
L’ assoluta cura del dettaglio ha portato l’autore a costruire un universo narrativo assolutamente suggestivo, coinvolgente sotto ogni aspetto, un mondo assolutamente credibile tanto da convincere il lettore della sua reale esistenza e di tutti i protagonisti che gli ruotano attorno.
Entrerete a far parte di un mondo creato ad arte dall’autore per catapultare il lettore in una storia dove la supremazia degli uomini è tale che le protagoniste femminili dovranno fare carte false e rendersi estremamente determinate e “crudeli” per cercare di avere una qualche possibilita’ su di essi.
Fin dalle prime pagine, gli scenari narrati appaiono così riccamente ed accuratamente descritti da non lasciare spazio all’ immaginazione: un storia talmente nitida e dalla visibilità immediata da farvi vivere una storia che vi sembrera’ davvero reale e dalla quale faticherete ad allontanarvi.
Tale accuratezza narrativa abbraccia ogni aspetto del racconto: l’ ambientazione, l’ intreccio narrativo, la costruzione dei personaggi, ogni singolo elemento inserito è esattamente dove deve essere e per una ragione ben precisa, quella di offrirvi il mondo proprio come lo vede l’ autore.
L’ intera struttura del romanzo e lo stile narrativo scelto sono pressoché perfetti per questa storia intessuta con tanta maestria: tutto è perfettamente collocato al punto giusto, ogni dettaglio, anche ciò che può sembrare più futile, risulta invece essenziale per dare l’ impressione al lettore di vivere realmente ciò che invece sta semplicemente leggendo.
Lo stile narrattivo di Abercrombie è infatti travolgente : non riuscirete minmamente a staccare gli occhi dal libro, divertiti dalla sua spiccata ironia, incantati dalla sua follia narrattiva che riesce a catapultarvi nel romanzo e farvi diventare personaggi attivi e reattivi di tutta la storia.
La sua penna è semplice, diretta e di grande impatto emotivo: riesce a “saltare” tra le diverse situazioni senza mai annoiare o cadere sul banale e sul già visto donando dinamicità continua a tutta la storia.
Racconta e trasmette al lettore una moltitudine di emozioni tra le più disparate senza aver bisogno di escamotage narrativi ma offrendoli semplicemente col suo tratto magnetico ed accattivante: che siano adrenalinici, passionali o ironici i suoi scenari sono talmente ben scritti che verranno vissuti dal lettore piuttosto che semplicemente letti.
Cio che vi rimarrà a fine libro sara’ il ricordo nitido ed indelebile di una storia
complessa e genialmente stratificata, di un mondo dove ogni protagonista dovrà compiere scelte importanti per se’ e per gli altri, imparando sulla propria pelle il valore del coraggio e della rivalsa.
Copia per la recensione offerta da Mondadori
Titolo: Un piccolo odio
Autore: Joe Abercrombie
Genere: fantasy grimdark
Pubblicazione: 19/11/2019
Casa Editrice: Mondadori