Una commedia da camera si potrebbe definire “Vento in scatola”, solo che in questo caso la camera, l’ambiente chiuso in cui tutto si svolge, è molto grande: un carcere. Le celle, i corridoi, «l’aria», le zone degli assistenti, la stanza del dirigente, i luoghi di punizione (non c’è in questo carcere la tremenda «cella liscia»): qui i detenuti interagiscono tra di loro e con i sorveglianti, cercano di stabilire gerarchie e simpatie, e di passare il tempo. Al centro di questa vicenda corale, che non ha niente di autobiografico pur avvalendosi di esperienze vissute, c’è un giovane che si forma cittadino: un tunisino, abile broker nel suo paese, in carcere per un reato che non ha commesso ma impunito per una truffa di cui è colpevole. Mentre trascorre normalmente la pena, gli capita una cosa che mette i brividi e lo costringe a una scelta.
La legge non la puoi usare come un b buffet, che quello che ti pare prendi. Invece le guardie qui si fanno giustizia da soli, vale per me ma non per loro.
Migliorare si può. Per imparare e migliorare non è mai troppo tardi, non c’è una data di scadenza, una linea di fine, no, non c’è, se vuoi, puoi. Chiedetelo a Bourifa Mohamed, che ora si chiama così ed ha un lavoro onesto ma fino a qualche tempo fa si chiamava Salim e di onestà ne aveva gran poca. Giovane tunisino con una grande fiuto per il brokeraggio e un’innata abilità per il calcolo di cause per prezzo di opzioni, si ritrova senza volerlo con una borsa piena di soldi non suoi e decide di sparire, immagina con tutti quei soldi di ricominciare una nuova via in Italia lontano dalla povertà. Il suo fiuto per gli affari non funziona però per i guai e si ritrova ben presto in carcere per qualcosa che non ha commesso. In carcere però le ore sono lente e indistinguibili come la striscia dell’autostrada e l’unico modo per farsele passare è lavorare. Salim ben presto capisce che la pratica è molto diversa dalla teoria e che se vuoi qualcosa non basta chiederlo, bisogna guadagnarselo perché tutto sta nelle mani delle guardie. Inizia così un lento lavoro di adulazione nei confronti di una guardia in particolare tanto da instaurare tra i due un rapporto di amicizia e confidenza che va al di là del loro ruolo di guardia e detenuto. Un romanzo che come una commedia mette in scienza la vita e i complicati rapporti all’interno di un carcere. Una storia che affronta se pur in maniera indiretta i temi del rispetto e della giustizia, che dimostra che a volte i ruoli detenuto-guardia si invertono e che molto spesso la verità non paga. La storia viene raccontata da due punti di vista: quello dei detenuti in particolare Salim e i suoi compagni di cella e quello delle guardie, che devono cecare di mantenere la vita al di fuori distante da quella dentro al carcere. Molte sono le verità scritte tra le righe con le quali l’autore ci racconta tutto quello che sul carcere non viene mai detto. Un libro scritto a quattro mani, da chi questa esperienza la sta vivendo e da chi come Malvaldi la sa raccontare. Una storia dai mille perché, dalle mille domande a cui spesso non c’è risposta se non che purtroppo la legge non è uguale per tutti.
Libro in collaborazione con SELLERIO
Titolo: Vento in scatola
Autore: Marco Malvaldi Glay Ghammouri
Genere: Narratica contemporanea
Pubblicazione: 9 Maggio 2019
N° pagine: 203
Casa Editrice: Sellerio