Maria e Nicola sono una coppia rodata, lui pilota di aerei, cuoco e genero perfetto (per quanto esprima la sua ansia in dolori notturni che gli stringono il corpo), lei un po’ meno perfetta, una di quelle donne che in borsa non trovano mai nulla e che, soprattutto, molti anni prima ha ucciso Estate, sua sorella. La famiglia di origine si è strutturata intorno a questo lutto, il padre ha smesso di andare in ufficio, la madre si è sforzata di avere rapporti con lei, la figlia rimasta. Dopo aver passato anni a vivacchiare senza uno scopo, dopo il classico periodo a Londra, Maria ha messo su un eccentrico negozio: i clienti vanno da lei perché pensi e compri per loro regali importanti per persone che lo sono altrettanto. Il suo lavoro consiste nel confezionare l’amore e l’affetto con un bel fiocco, per chi non ha il tempo di farlo. La vita di Maria però, sempre in bilico, un giorno si incrina definitivamente: in ventiquattro ore, il tempo di quattro pasti, ha un negozio che non vuole, un compagno che non riesce a lasciare, e una scoperta che la porterà a riconsiderare tutto ciò che la circonda.
Cerchiamo sempre le cose giuste nei tempi sbagliati.
Gli sguardi uccidono. Gli sguardi uccidono molto più delle parole perché anche se tutti continuano a dirle che non è stata colpa sua, lei li vede gli sguardi, quelli sguardi che la trafiggono, che la fanno sentire colpevole da quando era bambina. Lo sguardo che Maria teme più di tutti non è quello della madre ma è quello del padre, perché dal giorno che è morta Estate lui ha smesso di vivere, non è morto ma ha smesso di uscire di casa, ha smesso di sorridere e di parlare ma non ha mai smesso di guardarla in quel modo: colpevole. Maria da anni vive con Nicola, il grande amore della sua vita, lui è pilota di aerei di linea, e si può definire con una sola parola: perfetto. Nicola è perfetto, sa cucinare, veste impeccabile, è premuroso con Maria e anche con la suocera, Nicola è una spalla su cui contare e un sostegno sicuro, l’ha incoraggiata anche quando lei ha voluto aprire quello strano negozio. Si perché Maria per lavoro acquista regali per conto terzi, aiuta chi non ha né tempo né fantasia a fare bella figura con regali azzeccati: amore e affetto con un bel fiocco. Se Nicola è praticamente perfetto Maria è l’esatto opposto è totalmente imperfetta, e nella sua imperfezione pensa che l’unico modo per essere finalmente libera è proprio quello di sbagliare e di dirlo a Nicola. Questo suo errore però non la porterà alla libertà sperata la condannerà ad una scelta ancora più dolorosa. Con una scrittura leggera l’autrice racconta scelte che cambiano la vita e cicatrici che non si rimargineranno mai, dolori talmente profondi da non arrivare mai a far toccare alla protagonista il fondo per permetterle poi di rialzarsi. Il perfetto contro l’imperfetto, il giusto contro lo sbaglio, l’apparenza contro la sostanza, come se essere imperfetti fosse una colpa, come se essere una bambina fosse stata per lei la colpa più grave. Una storia sulla fragilità di una bambina di cui nessuno si è mai preso cura se non una pazza amica incontrata per caso a Londra. Un libro emozionante sull’amore, quello vero, fatto di sguardi colpevoli e ante che cadono, fatto di paura di rimanere soli e di voglia di non vedere la verità. Perché allontanarsi non significa essere lontani, allontanarsi significa non trovare un punto d’incontro anche se si è fisicamente vicini. Uno straordinario racconto sui viaggi che la vita ci porta a compiere, quelli dove ci si sposta e quelli in cui rimaniamo esattamente dove siamo, una differenza vera non c’è perché la verità è che il viaggio è solo lo spazio di tempo che ci serve per trovare la riposta alla domanda: dov’è che voglio andare?
Libro in collaborazione con FANDANGO LOBRI
Titolo: Nel mare c’è la sete
Autore: Erica Mou
Genere: Narratica contemporanea
Pubblicazione: 12 Marzo 2020
N° pagine: 221
Casa Editrice: Fandango Libri