Attraverso le porte chiuse delle casupole, le giungevano intanto le grida di qualche madre che piangeva la prossima partenza del figliolo.
L’America è un sogno, per gli uomini e i ragazzi in cerca di fortuna imbarcarsi per l’America è l’unica cosa da fare. Per le madri e mogli che rimangono nelle vecchie e diroccate case l’America è il dolore più grande che possano mai provare. Anche Mariagrazia riponeva le sue speranze nella nave che era porta a salpare per l’America, lei vecchia e cenciosa senza un soldo, abituata a a dormire per strada, andare a bussare alla porta di Ninfarosa pregandola di scrivere una lettera ai suoi figli emigrati ormai da quattordici anni. I figli non erano più tornati e nemmeno si erano più fatti sentire e Mariagrazia sperava che una sua lettera li commuovesse e che almeno cinque lire gliele mandassero. Questa volta però Ninfarosa non ha voglia di fare un piacere alla vecchia così la liquida in pochi minuti. Non sapendo né leggere né scrivere la vecchia si vede costretta a chiedere al giovane medico incontrato per strada cosa ci fosse veramente scritto nella lettera pronta per essere spedita in America. Scopre così che niente c’era scritto e che mai nessuna lettera avevano ricevuto in tutti questi anni i suoi figli. Il motivo preciso per cui Ninfarosa non ha mai scritto nulla nelle lettere sta nell’altro figlio della vecchia, quel figlio che abita lì vicino ma che Mariagrazia non vuole mai vedere. Un breve romanzo del grande Pirandello, un romanzo sulle colpe dei padri che ricadono sui figli, una questione tanto antica quanto attuale. Una storia di povertà e di umiltà ma di infinito orgoglio, talmente grande da negare l’affetto della madre a suo figlio.
Titolo: L’altro figlio
Autore: Luigi Pirandello
Genere: Letteratura antica e classica
Pubblicazione:
N° pagine: 38
Casa Editrice: Createspace