L’Imperatore Mapidéré è stato il primo a unire i diversi regni dell’arcipelago di Dara sotto il dominio della sua isola d’origine, Xana. Dopo ventitré anni, tuttavia, l’Impero di Xana mostra segni di debolezza. Mapidéré è sul letto di morte, i suoi consiglieri complottano mirando ciascuno al proprio interesse, persino gli dèi sembrano adirati. Come se non bastasse, decenni di crudeli angherie e di dispotico potere hanno fatto sì che la popolazione non abbia nulla da perdere da una rivolta, ma molto da guadagnare.
È questo il mondo in cui vivono Kuni Garu, un affascinante perditempo poco propenso alla vita onesta, e Mata Zyndu, l’impavido figlio di un duca deposto, discendente di una nobile stirpe particolarmente colpita dalla ferocia di Mapidéré, che ha giurato di vendicarsi. Sembrano l’uno l’opposto dell’altro, ma durante la ribellione contro il potere imperiale i loro sentieri si incrociano in modo imprevedibile: diventano amici inseparabili, fratelli, e insieme combattono contro immensi eserciti, serici vascelli volanti, libri magici e divinità dalle forme mutevoli. Ma una volta che l’imperatore è stato rovesciato, Kuni e Mata si trovano a capeggiare fazioni rivali, con idee molto diverse su come si dovrebbe guidare il mondo, e su cosa sia la giustizia.
Recensione
Esce oggi per la collana Oscar Fantastica il primo libro della struggestiva trilogia “The Dandelion Dynasty firmata da Ken Liu,
pseudonimo di Liu Yukun , scrittore e traduttore cinese di fantascienza e fantasy, vincitore di numerosi premi fra cui 3 Hugo Awards, 1 Nebula Awards e 1 World Fantasy Awards.
Un epic fantasy davvero corposo, completamente incentrato su lotte di potere e battaglie per il controllo del regno.
Il mondo creato da Ken Liu, è senz’ ombra di dubbio davvero straordinario.
Tutta la storia si svolge sulle isole di Dara, organizzate in stati Tiro: ognuno di essi possiede usi e costumi differenti ed una specifica e diversa cultura, basata sulla venerazione di un ben specificato Dio, differente tra uno stato all’ altro.
Questi Dei sono personaggi che seppur importanti restano relegati ai margini della storia: vengono presentati come delle figure che osservano da lontano gli uomini, cercando comunque di manovrarne azioni e pensieri a loro piacimento.
La storia prende il via molto lentamente: infatti per tutta la prima parte del romanzo vengono raccontati i fatti accaduti in 28 anni di storia, scontri e continue battaglie: un vero è proprio resoconto storico di fatti e accadimenti successi molti anni prima dei fatti narrati, in cui verranno riversati sul lettore una moltitudine di nomi e avvenimenti di non sempre e facile comprensione.
Dalla seconda parte invece riusciremo finalmente a comprendere chi sono i personaggi principali, Kuni Garu e Mata Zyndu, e a seguirne le vicende, scoprendone qualità e caratteristiche peculiari.
Mata appare fin da subito un ragazzo irascibile ed impulsivo, ossessionato dall’ idea di come dovrebbe comportarsi un vero guerriero; Kuni al contrario appare intelligente, buono e propenso ad agire per il bene, indistintamente dalla fazione in cui si viene a trovare.
Per quanto possano apparire agli antipodi l’ uno dall’ altro, una volta che i loro cammini si incrocieranno, diventeranno amici inseparabili, quasi fratelli, ed insieme combatteranno e sconfigeranno, più o meno agilmente, tutti i nemici che incontreranno.
Lo stile narrativo di Ken lu è raffinato ed elegante : accurato e minuzioso quanto un manuale di strategia militare, si caratterizza per il linguaggio asciutto e quasi assettico , volto piu all’ elencare numeri e proporzioni che al raccontare una storia.
Le battaglie e le scelte strategiche vengono descritte tanto minuziosamente che il lettore non potrà fare a meno di immaginarsele e di poter ipotizzare come una possa essere più valida dell’ altra in battaglia.
La struttura narrattiva è ciò su cui ho avuto più perplessita’: infatti a prescindere dai personaggi e dalla storia in se, la narrazione sembra rappresentare un grande cerchio attorno al quale ciclicamente ruotano tutti i personaggi e fino alla sua conclusione non ne capivo la validità.
Infatti il detto “la storia si ripete” e ciò che maggiormente rappresenta questo romanzo: ad ogni battaglia seguono nuove alleanze e nuove strategie di conservazione del potere che però poi verranno ribaltate con intrighi e tradimenti per poi convogliarsi in una nuova guerra volta a ribaltare tutto cio che era precedentemente conquistato, innescando un circolo vizioso senza fine.L’intero romanzo verte infatti sulle continue battaglie per la conquista del regno che però si ripresentano ripetutamente quasi seguissero uno schema fisso senza che il lettore venga minimamente coinvolto emotivamente nella storia. Innegabile la bellezza stilistica di Ken Liu, tipicamente orientale, che con una prosa suggestiva e raffinata ci catapulta in un mondo che non possiamo far a me meno di desiderare reale, facendoci viaggiare nel tempo e nello spazio quasi stessimo volando, in una terra dove nulla è mai certo e il nemico può essere chiunque: non esistono alleanze consolidate o fazioni a cui restar fedeli poiché ciò che conta per tutti è conquistare il trono e diventare Re’
Copia per la recensione fornita da Mondadori
Titolo: La grazia dei Re
Autore: Ken Liu
Genere: Fantasy
Pubblicazione: 19 maggio 2020
N° pagine: 612
Casa Editrice: Mondadori