A cinque anni di distanza dal suo primo, fortuito, caso criminale, Pellegrino Artusi è ospite di un antico castello che un agrario capitalista ha acquisito con tutta la servitù, trasformando il podere in una azienda agricola d’avanguardia. È stato invitato perché è un florido mercante, nonché famoso autore della Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Oltre al proprietario, Secondo Gazzolo, con la moglie, completano il gruppo altri illustri signori. Il professor Mantegazza, amico di Artusi, fisiologo di fama internazionale; il banchiere Viterbo, tanto ricco quanto ingenuo divoratore di vivande; il dottor D’Ancona, delegato del Consiglio di Amministrazione del Debito Pubblico della Turchia; Reza Kemal Aliyan, giovane turco, funzionario dello stesso consiglio; il ragionier Bonci, assicuratore con le mani in pasta; sua figlia Delia che cerca marito ma ancor più avventure. Riunisce tutti non solo il fine conviviale, ma anche un affare in fieri. Sono infatti gli anni d’inizio secolo in cui la finanza europea si andava impadronendo del commercio internazionale del decadente Impero Ottomano. Accade che, tra un pranzo, un felpato attrito di opinioni e interessi, un colloquio discreto, viene trovato morto un ospite; è chiuso a chiave in camera da letto ma il professor Mantegazza è sicuro: è stato soffocato da mani umane.
Scopo della vita umana è la nutrizione e la riproduzione della specie, scriveva l’Artusi da buon romagnolo all’inizio del suo libro ; e la sua giovinezza era davvero stata un robusto oscillare tra i due istinti.
Può il cibo essere buono da morire ? Assolutamente no, infatti erano tutti vivi durante la cena: il mercante, il professore, il dottore, il ragionerie, l’assicuratore e sua figlia senza dimenticare i padroni di casa. Tutti vivi e vegeti tanto da intavolare discussioni tra le più colorate, cibo ma non solo, soldi, un pò di geografia legata alle conquiste storiche, stoffe e finanza fino ad arrivare ai piccioni viaggiatori. Il problema però arriva puntuale al mattino dopo quando uno degli invitati non si presenta a colazione e si scopre che è morto, anzi, a detta del professor Mantegazza è stato ucciso o meglio soffocato da mani umane. Oltre alle persone presenti alla cena nessuno è entrato o uscito dall’azienda agricola quindi il colpevole sicuramente si trova ancora li. Per Pellegrino Artusi l’arte della buona cucina è come l’arte dell’investigare ecco perché ama mangiare tanto quanto ama scoprire i colpevoli. Un romanzo fantasioso, in cui l’autore racconta l’incontro e la cena dei vari personaggi come una spettacolo circense. Uomini e donne di estrazioni sociali diversi, con lavori completamente diversi che si ritrovano a cenare e discutere di argomenti tanto vari quanto strani ma tutti, proprio tutti con uno scopo ben preciso. Con una scrittura ironica e divertente l’autore conduce il lettore passo passo in questo giallo un pò colorito, a tratti divertente, dove prima di dirci chi è l’assassino ci svela intrighi, tresche clandestine, passaggi segreti dell’azienda agricola e molto altro. I vari personaggi si raccontano, appaiono e scompaiono proprio come in un circo mettendo in scena uno spettacolo ricco di intrighi e secondi fini.
Libro in collaborazione con SELLERIO EDITORE PALERMO
Titolo: Il borghese Pellegrino
Autore: Marco Malvaldi
Genere: Narratica contemporanea
Pubblicazione: 18 Giugno 2020
N° pagine: 288
Casa Editrice: Sellerio Editore Palermo