Tommaso ha 16 anni e da 18 mesi non esce di casa, quasi non esce dalla sua stanza, è quello che gli psicologi chiamano hikikomori, letteralmente “chi si è ritirato, chi sta in disparte”. Da un giorno all’altro, ha abbandonato il basket, la scuola, le sue passioni e ormai passa il tempo a guardare video di vecchie partite NBA e a giocare ai videogame. C’è un gioco in particolare intorno a cui organizza le sue giornate, è il suo unico appuntamento fisso. Si chiama Us, noi in inglese: il gioco forma squadre da tre giocatori e le impegna in 100 campagne in un anno, una al giorno, vince la squadra che le completa per prima restando unita. L’avatar di Tommaso si chiama Logan e la sua testa è un teschio, insieme a lui giocano Rin che è una ragazza e assomiglia a un manga giapponese e Hud che sembra uscito da un videogame sparattutto. I tre non si conoscono, non possono parlare di sé, lo dicono le regole, ma diventano amici. Us ogni giorno propone loro una missione “storica”, ogni giorno li mette dalla parte delle vittime o dei carnefici, dalla parte delle Farc in Colombia, dei nazisti in Germania, di Mandela in Sudafrica, ogni giorno devono capire come arrivare alla fine avendo sotto gli occhi i massacri del ’900. Ogni giorno avranno qualcuno da salvare e qualcuno da eliminare. La Storia però può essere feroce e comportarsi da eroi non sempre è possibile, ammesso che eroe sia chi esegue gli ordini.
Recensione
Li chiamano Hikikomori, sembrano intrepidi eroi giapponesi ma sono semplicente e tristemente ciò che noi tutti conosciamo come eremiti sociali
Per la nuova collana “Weird Young” di Fandango, il 28 maggio è uscito “US”
di Michele Cocchi che affronta il delicato tema degli Hikikomori,
cioe’ di quei ragazzi che ad un certo punto della loro vita e per i motivi più diversi decidono di non avere più rapporti sociali, rinchiudendosi nella realtà virtuale e nella solitudine della loro stanza rifiutando ogni rapporto umano.
US, in particolare, è il nome di un videogioco all’ interno del quale si assume un ruolo da protagonista in una realtà virtuale immersiva ed in cui l’ obbiettivo principale è portare a termine delle missioni sia da soli che in squadra.
Chi gioca con questi videogiochi non diventa necessariamente un Hikikomoro, ma il risultato resta comunque lo stesso: la realtà virtuale innesca un progressivo allontanamento dalle realtà e più se ne rimane coinvolti più diventa difficile poi “staccarsene”, sostanzialmente poiché questi giochi riescono a darti, o così sembra a chi ne fa uso spropositato, ciò di cui noi tutti abbiamo assolutamente bisogno, ossia l’ accettazione completa di noi stessi.
Questo romanzo, infatti, gioca sul concetto di alienazione e lo fa spiegando come essa avvenga attraverso due percorsi simili e paralleli: l’allontanamento dalla vita sociale dovuto dal non sentirsi adeguato alle richieste sociali e il rifugio nella tecnologia e in particolare nei videogiochi dove è possibile diventare qualcun altro, un eroe, un personaggio eccezionale che soddisfa a pieno il bisogno di accettazione e di riconoscimento che non si riesce ad avere altrove.
La storia di Tommaso, protagonista di US, potrebbe essere la storia di tanti ragazzi alle prese con le tante sfide della vita: scuola, sport, amici sono tutte attività quotidiane semplici ma che spesso generano progressivamente stress e frustrazione per le alte aspettative che spesso non si riesce a mantenere, sfociando poi in ansia da prestazione e in rapporti sociali che piano piano si deteriorano fino a portare l’allontanamento totale dal mondo.
Lo stile semplice e scorrevole del romanzo ti porta a concentrarti solo sulla storia e a provare grande empatia per questi ragazzini così fragili e bisognosi d’ affetto.
Attraverso un racconto in bilico tra realta’ e finzione tecnologica vengono toccati con grande bravura narrativa temi importanti come la depressione giovanile, il bisogno di sentirsi accettati e valorizzati, la grande piaga del bullismo che oramai sta investendo tutti indistintamente e da cui sembra non esserci via di fuga.
Us è un romanzo che mi ha regalato una storia coinvolgente ma che sopratutto mi ha fatto tanto riflettere e per cui ne consiglio davvero la lettura poiché affronta un grande tema sociale che troppo spesso viene ignorato ma che anno dopo anno colpisce giovani ragazzi che non hanno nessuna colpa tranne quella di sentirsi soffocati e schiacciati da una società che pretende troppo da loro.
Copia per la recensione fornita da Fandango.
Titolo: Us
Autore: Michele Cocchi
Genere: Narrattiva contemporanea
Pubblicazione: 28 Maggio 2020
N° pagine: 320
Casa Editrice: Fandango