Dopo “Violette di marzo”, un nuovo episodio della ‘trilogia berlinese’ di Philip Kerr, che vede ancora una volta il protagonista, Bernie Gunther, alle prese con un difficile caso nella Germania hitleriana. Sulle tracce di un possibile serial killer, il detective Gunther si trova a dover fare i conti con un complotto tutto interno al potere nazista, dove figure storiche del regime si mescolano a personaggi immaginari in una cornice sempre rigorosa e verosimile.
Recensione
Arriva oggi in libreria per la stupenda collana Darkside della Fazi ” Criminale pallido”, secondo libro della trilogia berlinese di P. Kerr che, come nel precedente, vanta un’ ambientazione altamente suggestiva e coinvolgente e un protagonista eccezionale, un antieroe che continuerete ad amare e ad apprezzare per le sue straordinarie ed eccentriche caratteristiche Ritroviamo Bernie Gunther, il rude e disincantato investigatore privato che anche questa volta si ritrova alle prese con un difficile caso nella Germania hitleriana. Sulle tracce di un ipotetico serial killer, Gunther si ritrova invischiato in un complotto interno al potere nazista che vede coinvolto lo stesso Himmler. Lo scopo è quello di far ricadere su un membro della comunità ebraica la colpa di una serie di crimini efferati. Schierandosi pericolosamente dalla parte della verità, molto scomoda per il potere, Gunther insegue il colpevole nella calda estate berlinese, in un crescendo di tensione e rivelazioni che culminerà nella terribile persecuzione antiebraica del novembre 1938: la “notte dei cristalli”.
P.Kerr si riconferma grande maestro di narrazione non solo per il ritmo sempre incalzante e travolgente ma sopratutto per l’ uso e la scelta del linguaggio utilizzata nelle descrizioni di ambientazioni, scenari e personaggi che ti catapultato letteralmente nella storia e ti rendono un suo vero e quasi reale protagonista.
Ricco di colpi di scena fino agli ultimissimi capitoli vi terrà col fiato sospeso e in balia dei tanti avvenimenti che andrete a scoprire man mano che la lettura procederà verso la sua conclusione.
La struttura narrattiva, fittamente intricata, suggestiva ed evocativa che, come nel precedente capitolo, ripercorre un periodo storico così oscuro e doloroso, è valorizzata da uno stile brillante ed innovativo, da una prosa che come un manto ombroso ti avvolge e non ti molla più, se non alla sua conclusione.
Il perno del racconto è, come sempre lui, Guther, un detective privato carismatico, dotato di notevole sagacia e acutezza investigativa, caratterizzato sopratutto per le sue battute pungenti e irriverenti, che dovra’ anche stavolta districarsi tra la fitta rete di misteri, bugie e segreti che avvolgono il caso delle adolescenti scomparse ma sopratutto di tutto il marciume e la depravazione nascosto dietro il perbenismo e il decoro della Germania nazista di quel periodo.
Impossibile non lasciarsi stregare da questa storia che mixa perfettamente accadimenti reali e personaggi fittizi ma sopratutto si snoda come un grande ed intricato puzzle che si infittisce con il proseguire della storia, fino a quando tutti i suoi pezzi non troveranno il giusto posto e solo allora arriveranno le risposte tanto attese.
“Il criminale pallido” è un altro splendido gioiellino della fantastica collana Darkside, assolutamente imperdibile!
Copia per la recensione fornita da Fazi Editore
Titolo: Il criminale pallido. La trilogia berlinese di Bernie Gunther: 2
Autore: Philip Kerr
Genere: thriller
Pubblicazione: 3 settembre 2020
N° pagine: 318
Casa Editrice: Fazi editore