“Bonjourak Daddy, e se fosse davvero possibile? Ho digitato N-a-z per mandare una mail a Naziha, un’amica marocchina, ed eccoci qui… il computer mi propone in automatico il tuo indirizzo.” È così che Hala Kodmani scopre che un dialogo con il padre da poco scomparso è ancora possibile, perché in un’epoca in cui la Rete unisce tutti, anche due diverse dimensioni della realtà riescono a connettersi. E in uno scambio immaginario di mail, la voce di lui risponde alle riflessioni di lei: da un lato la patria acquisita, la Francia, dall’altro quella perduta, una Siria che li ha delusi ma per cui non hanno mai smesso, in fondo, di provare nostalgia. Dopo l’esilio forzato negli anni Sessanta, il diplomatico Nazem impara ad amare, della Francia, i viali alberati, i colori, le boulangerie e le opportunità democratiche che può offrire. Mentre, della Siria, critica aspramente la deriva autoritaria degli Assad e rimpiange il periodo glorioso delle lotte per l’indipendenza, la rinascita araba e la fine dei colonialismi. Un risveglio rivoluzionario che, inaspettatamente, sembra ripetersi all’alba del 2011. È Hala, ora, a dare voce agli anni caldi della Primavera araba, quando al di là del Mediterraneo, di nuovo, si leva un grido di libertà. In Tunisia, Egitto e Siria dilagano le proteste. A cosa ha portato, oggi, l’entusiasmo di quella gioventù?
La gioventù araba si è svegliata. E’ uno splendore di entusiasmo e coraggio.”
Il destino ha voluto che lo ritrovasse, attraverso la rete, attraverso la posta elettronica, nonostante lui non abbia mai visto internet. Hala sta per scrivere una mail alla sua amica ma tra i nomi che iniziano con Naz il sistema le propone la mail del padre, così lei ci prova a scrivergli, a raccontargli ciò he sta accadendo nella loro amata patria, la Siria. La risposta arriva, il padre in qualche modo riesce a risponderle, così Hala lo rende partecipe della rivoluzione che sta accadendo nel mondo arabo. Il padre è sempre stato un rivoluzionario, un uomo a cui la dittatura stava stretta, un uomo imprigionato e torturato per i suoi pensieri di libertà. Andarsene dalla Siria è stato necessario ma anche se la Francia ora è la loro casa il loro cuore è rimasto in Siria. Attraverso le mail di Hala il padre ritrova vigore, entusiasmo per la forza ed il coraggio dei giovani tanto da illuderlo che il momento della liberazione sia giunto. A quasi dieci anni dall’inizio delle proteste in Siria la giornalista franco-siriana Hala Kodmani racconta attraverso mail indirizzate al padre il fermento che ha portato alla Primavera Araba. L’oppressione dei dittatori, le torture ai dissidenti, il ruolo che i social hanno avuto nell’organizzare le lunghe e difficili proteste di un popolo che ormai da moltissimi anni aspira alla libertà. Ma non solo Siria, anche Tunisia ed Egitto si uniscono a questo grido di indipendenza e giustizia a cui il mondo occidentale continua a guardare con indifferenza. I racconti della figlia su ciò che sta accadendo in quel momento in Siria si alternano a quelli del padre che racconta la sua vita di giovane uomo colto e indipendente, disposto a tutto pur di non soccombere al regime. Una storia meravigliosa, un libro necessario per comprendere appieno la storia di un paese tormentato da anni di dittature. Da Gheddafi ad al-Asad la loro potenza contro il coraggio dei giovani disposti a morire per una nuova Siria.
Libro in collaborazione con FRANCESCO BRIOSCHI EDITORE
Titolo: La Siria promessa
Autore: Hala Kodmani
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 17 Settembre 2020
N° pagine: 232
Casa Editrice: Francesco Brioschi Editore