Soltanto tre giorni per Hans Christian Andersen. Tre giorni per trovare il colpevole e non trasformarsi, da scrittore povero in canna, in assassino.
Copenaghen, 1834. Anna lavora in una zona della città dove le botti d’acquavite prendono fuoco per strada, i panettieri vendono pretzel infilati sui bastoni, i marinai ballano tra di loro e i mendicanti e i ladri si aggirano senza sosta. Per provvedere alla Piccola Marie, la figlia di sei anni, riceve fino a tarda ora uomini ubriachi ed eccitati che non le chiedono nemmeno il nome, le strappano i vestiti di dosso e la prendono. Una sera viene condotta a forza in una casa elegante e, davanti a una grande porta spalancata sul mare, qualcuno pone fine alla sua giovane vita. Il suo corpo viene ritrovato nell’immondezzaio della città, il canale dove si raccolgono tutti i rifiuti di Copenaghen. Un corpo bellissimo con gli occhi chiusi, ma con i capelli che, come quelli di una sirena, scintillano di conchiglie. «L’uomo dei ritagli»… l’assassino non può essere che lui. Molly, la sorella minore di Anna, ne è sicura: soltanto un dissoluto può recarsi nell’appartamento di una prostituta e starsene tutto il tempo su una panca a contemplarla e a realizzare ritagli di carta che le somigliano. Ne è convinto anche il questore: il responsabile dell’infelice decesso non può essere che lo scrittorucolo con la passione per carta e forbici, l’uomo che è stato visto uscire per ultimo dall’appartamento della vittima. «L’uomo dei ritagli»… si chiama Hans Christian Andersen ed è o, meglio, vorrebbe essere uno scrittore; tutti i tentativi per diventarlo sono però miseramente falliti, stroncati senza esitazione dai critici. Non fosse per la protezione dell’influente signor Collin, che lo ha spedito in collegio, ha pagato la retta e lo ha introdotto nel bel mondo, sarebbe immediatamente incriminato di omicidio e condotto nelle patrie galere per essere poi punito con vedrebbe volentieri decapitato e sulla ruota, ma, dato il peso dei Collin in città e persino sulla corona, deve scacciare per il momento la visione e offrire ad Andersen un’ultima chance: tre giorni, soltanto tre giorni per trovare altri colpevoli. Se non salteranno fuori, Hans Christian Andersen si trasformerà da scrittore povero in canna in assassino.
Romanzo accolto da uno straordinario successo di pubblico e di critica al suo apparire in Danimarca, “Morte di una sirena ” annuncia un detective che resterà a lungo nella mente dei lettori: Hans Christian Andersen, l’autore che trasformerà poi in storie eterne l’oscura materia delle sue inchieste.
Un romanzo questo in cui le sue 3 componenti essenziali – ambientazione, trama e personaggi – si strutturano e sviluppano eggreggiamente!
Sembra quasi di poter vedere Hans Christian Andersen che, per riabilitare sé stesso e il suo nome, si aggira per le strade di una Copenaghen in cui dilaga la povertà piu estrema, con ampie divisioni sociali, una casa reale decadente e la scienza che si dibatte tra superstizione e pratica empirica, le sue strade sudice e i suoi abitanti che navigano nella disperazione piu’ totale.
Una trama che nasce e prende ritmo fin da subito, avvincente e coinvolgente dalla prima all’ ultima pagina con un costrutto narrattivo dinamico, che cattura fin da subito il suo lettore e non lo lascia piu’.
Una storia che si sviluppa a partire da un tragico evento e che poi diventa una corsa contro il tempo ed un intreccio di eventi accattivante e magnetico che portera’ ad un finale decisamente emozionante!
Lo stile narrattivo diventa fin da subito una canale diretto per entrare in empatia con i suoi protagonisti e con i loro ambiente, ci permette di compiere un viaggio a ritroso nel tempo e vivere un epoca tra le piu’ difficili che ben si materializza nella mente del lettore, diventando immediatamente reale.
I suoi protagonisti, eggreggiamente caratterizzati e sviluppati in ogni loro aspetto psicofisico, entreranno fin da subito nel cuore e nella mente del lettore e difficilmente se ne andranno.
“Morte di una sirena” e’ la storia della nascita e della quasi ” morte” di colui che invece verra’ ricordato fino ad oggi per aver scritto uno dei capolavori classici piu’ belli di tutti i tempi e ci insegna che la strada per il successo e’ disseminata di ostacoli e pericoli ma che sopratutto non serve solo avere talento ma anche e sopratutto il coraggio di lottare per se stessi e per cio’ che si desidera realizzare.
Copia per la recensione fornita da Neri Pozza.
Titolo: Morte di una sirena
Autore: Rydahl & Kazinski
Genere: Thriller
N.pagine: 448
Pubblicazione: 15ottobre 2020
Casa Editrice: Neri Pozza
Prezzo di copertina: 17,10