C’è una pianura immobile e silenziosa, attraversata da un fiume pigro, in cui sorge una casa inquietante e solitaria: la villa che uno scrittore ha scelto come suo ritiro, come luogo per isolarsi dal mondo e scrivere un racconto dell’orrore. Ben presto si accorge che tra i vecchi mobili, nelle stanze abitate dalla polvere, si nasconde qualcosa che si riesce distintamente a percepire, ma che rifiuta di farsi spiegare: una presenza, un’ombra, forse un fantasma. Lo scrittore viene attratto, come da una forza invisibile, verso la misteriosa soffitta, che è resa inaccessibile da un’inferriata e che inizia a ossessionarlo. Cosa nasconde il custode della villa nelle fosse che scava ogni giorno in giardino? E con chi parla la domestica mentre è assorta nel suo lavoro? Di cosa si occupa l’enigmatico istituto che ha sede nelle stanze al pianterreno?
Ambientato in una Pianura Padana gotica e oscura, dietro un velo che con uno squarcio potrebbe spalancare l’abisso nero della morte, Aldilà è un romanzo infestato; ma gli spiriti che ne hanno preso possesso non sono solo quelli dei defunti, evocati in raggelanti sedute medianiche, bensì anche gli spettri della grande letteratura dell’orrore: H.P. Lovecraft ed Edgar Allan Poe su tutti. Tra antiche formule annotate ai margini di pesanti volumi, riti funebri risalenti alle popolazioni galliche, simboli arcani e feticci mortiferi, Aldilà tenta l’esorcismo estremo: tenere a bada, rimpicciolire, forse addirittura annullare, attraverso la parola, il vuoto di senso da cui tutti siamo attanagliati. Il demone a cui per tutta la vita cerchiamo di sfuggire.
Di case infestate e presenze inquietanti e’ saturo il genere, seppur se ne continui a scrivere con il rischio di cadere nel banale e del gia visto!
Ma non e’ questo il nostro caso:
Morstabilini consegna a noi lettori amanti del genere ma desiderosi di leggere qualcosa di nuovo uno dei migliori romanzi a chiave gotico/horror degli ultimi tempi.
Seppur largamente influenzato dai grande maestri, l’ autore prende penna e traccia una strada tutta sua, unica, originale e letteralmente mozzafiato.
La storia parte da una necessita’: un autore desideroso di isolarsi dal mondo per scrivere un libro dell’ orrore prende una casa in affitto in una pianura silenziosa e solitaria.
Ed e’ cosi che il protagonista ci porta con se’ dentro la casa ed attraverso le sue prime percezioni ci catapulta dentro la sua storia, pagina dopo pagina, delineando con passo lento ma meticoloso cio’ che prova una volta varcata la sua soglia.
Prende prima confidenza con il nuovo ambiente per poi prender possesso effettivo della nuova casa, metabolizzando pian piano quella strana sensazione che si prova quando si cambia dimora: ne scruta con curiosita’ ogni stanza e superficie, fa’ proprio l’ odore che impregna ogni luogo di quella strana e misteriosa casa oramai abbandonata da tempo, scelta appositamente per divenire luogo d’ ispirazione per il suo nuovo libro.
Scoprira’ ben presto che quella casa custodisce ricordi, segreti e misteri proprio come tante altre vecchie case ma “qualcosa” al suo interno vi e’ stato nascosto : nella soffitta infatti una grata ed un muro creano una barriera inespugnabile dalla quale e’ impossibile sbirciare.
Cosa mai ha bisogno di essere chiuso cosi proffondamenre?
Cosa nascondono gli strani e ossessivi comportamenti del giardiniere e della donna delle pulizie?
Cos’è che gli procura questa strana ed inquietante senzazione di disagio e paura?
La storia parte da qua, lentamente, senza frenesia o manie di grandezza ma con una trama ridotta all’ osso esaltata da una narrazione sublime e suggestiva come poche.
Cio’ che infatti piu’ affascina di questo romanzo e’ la sua prosa: pochi autori riescono a parlare di dimensioni parallele e terrifiche con una tale eleganza e accuratezza di stile.
Tanti elementi vengono inseriti al suo interno: sedute spiritiche, leggende folcloristiche, oscure presenze ed un mondo parallelo che vive e ” respira” affiancando il nostro e sono proprio tutti questi elementi che vanno pian piano a formare un grande puzzle dalla bellezza disarmante.
Lo stile narrativo gode di una raffinata ed accurata modernita’ di linguaggio:una penna che appare fin da subito colta, elegante e proiettata a cio’ che si vuole trasmettere attraverso gli occhi e la mente del protagonista, nulla e’ palesemente presentato poiche’ l’ autore gioca con suggestioni mentali di altissimo livello rese cosi realistiche da far accapponare la pelle tanto al protagonita quanto al suo lettore.
Un romanzo dunque in grado di catturare ed ammaliare chiunque ami leggere di dimensioni parallele ed in grado di far riflettere sulle paure ancestrali che ognuno di noi si porta dietro giorno dopo giorno, confinate nell’ oscurita’ dell’ ego in attesa di essere, forse, un giorno liberate.
Copia per la recensione fornita da Il Saggiatore.
Titolo: Aldila’
Autore: Andrea Morstabilini
Genere: Horror
Pubblicazione: 20 settembre 2020
Casa Editrice: Il Saggiatore
Prezzo di copertina: 20,00 €