La storia vera di un’infanzia di degrado e violenza, vissuta nella periferia milanese degli anni ’70. Giusy è vittima di Pino, padre-padrone, pittore fallito ma soprattutto uomo dalla personalità disturbata, capace di tenerezza e di abusi a distanza di pochi minuti. A farne le spese è tutta la famiglia, angariata anche dal nonno pedofilo. Giusy, prima di tre figlie, è una ragazzina dolce che vorrebbe soltanto una vita normale, ma solo l’incontro con un ragazzo più grande saprà riaccenderle la speranza. Ma la speranza da sola non basta.
Lo sguardo di Giusy adesso è penetrante e acuto. Fissa l’interlocutrice con l’intensità di chi ha attraversato terre mostruose con gli occhi aperti, di chi ha sognato incubi che non svaniscono al risveglio.
Esiste qualcosa che fa più vittime di una malattia, che quando ti colpisce ti fa provare un gran dolore ma soprattutto un senso di smarrimento. Non è una cosa visibile ma è comunque una cosa dolorosa e si chiama indifferenza. E’ proprio questa, l’indifferenza che circonda Giusy, la sua famiglia e la sua situazione perché i vicini sentono le urla, le maestre vedono i segni delle botte. Tutti sanno la situazione di quella famiglia, di quella donna uccisa dal marito e quelle figlie picchiate ogni giorno e costrette a vivere di stenti, conoscono anche la storia del nonno, pittore fallito, che allunga le sue mani tra le gambe di quelle bambine. Ma Giusy non si piega, nemmeno quando deve pulire il vomito o l’urina, nemmeno quando il padre le strappa i capelli a ciocche e le sbatte la testa contro il muro. Giusy non si piega perché non è sola, deve pensare alle due sorelle minori che non riuscirebbero a sopportare nulla di tutto quello. Non si piega nemmeno davanti ai carabinieri che irrompono in casa e fa finta di nulla pur di non essere divisa dalle sorelle. Ma di fronte a molte persone che fanno finta di nulla a volte na basta una, solo una che non giri la testa dall’altra parte perché l’orrore finisca. Con grande coraggio Giusy ci consegna la sua storia, dura e cruda ma ripulita da tutto quello che non si può dire. Lo fa per dare voce a chi spesso voce non ce l’ha, lo fa perché la gente capisca cosa significa far finta di non vedere, lo fa perché ha capito che tacere è stato l’errore più grande. Questo libro non lascia scampo al lettore, ho pianto, ho avuto la nausea e la rabbia montava spesso ma quello che mi ha fatto più male è stata l’impotenza verso queste anime finite all’inferno. Passato il dolore e la rabbia volevo solo capire come si fa a sopravvivere a tutto questo dolore fisico e psicologico e la risposta mi è stata data proprio dall’autrice perché che ci crediate oppure no questa storia tremenda è la sua storia.
Titolo: Morire innocenti
Autore: Giusy Lombardo
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 16 ottobre 2020
N° pagine: 200
Casa Editrice: Calibano Editore
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