In un medioevo prossimo-venturo, solo i minori di quindici anni sono sopravvissuti alla devastazione di una guerra, chiamata comunemente “Incidente”. Azzerate tutte le forme di tecnologia, scienza, cultura, e soprattutto labilissima la memoria del mondo-di-prima, bambini e adolescenti crescono, diventano adulti, cominciano a invecchiare, fondano piccole comunità. Quelle più stabili danno vita a colonie di piantatori, altri preferiscono riunirsi in tribù ambulanti di raccoglitori che vivono “mungendo” le rovine. Lo sguardo incantato dei bambini, capaci di affrontare con spirito avventuroso perfino le catastrofi, incontra quello degli adulti, che conoscono la strada del narrare, l’arte della memoria e dell’immaginazione. Ma nella lentissima ricostruzione rinascono anche violenza e superstizioni, e a farne le spese sono le nuove generazioni di ragazze e bambine. Quarant’anni dopo l’incidente, un gruppo di bambine, che la gente chiama “lo Sciame”, abbandona le angherie della sua comunità per raggiungere la terra-senza paura che sta al di là del mare.
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“Apriti.Mare” e’ un irresistibile romanzo picaresco che unisce la tradizione delle fiabe popolari a una grande avventura in un mondo tornato ai bambini, dove solo un gruppo di ragazze ribelli ha ancora il coraggio di sognare.
Il mondo in cui ci ritroviamo e’ un luogo in cui gli anni vengono conteggiati da quello che viene chiamato “incidente”: un contagio di livello mondale che resetta tutto il pianeta e risparmia solo i bambini.
A partire da qui si sviluppa una sorta di medioevo in cui tutto cio’ che l’ uomo possedeva non esiste piu’, compreso il sapere, le conoscenze e le teconologie che gli permettevano di “dominare” la natura, poiche’ i bambini, troppo piccoli per possedere questo sapere lo lasciano consumarsi pian piano fino al definitivo oblio.
Si torna cosi’ indietro nel tempo, un tempo in cui la democrazia e’ solo un vago ricordo e chi detiene il potere lo fa’ in base a leggi tradizionaliste basate sulla supremazia del piu’ forte sul piu’ debole.
Questo mondo,oramai in mano a degli adolescenti, e’ privo di qualsivoglia struttura politica: i piu’ forti comandano sui deboli in nome di un Dio sconosciuto, saltato fuori da chissa’ dove, le credenze e le tradizioni popolari da tempo dimenticate ritornano a gettare radici laddove nulla e’ piu’ come prima.
Come in un loop temporale, la nuova civilta’ viene ricostruita sulla base di pregiudizi e vessazioni di genere ed a pagarne il prezzo piu alto e’ ovviamente quello femminile.
Per queste piccole donne l’ unica speranza e’ rappresentata da quella che viene chiamata “lo Sciame”, un gruppo di ragazze ribelli che si distacca dalle comunita’ per scappare dalle violenze e dai soprusi perpetrati dai ragazzi nei loro confronti e cercare la nuova terra oltre il mare.
Ma ovviamente il loro non sara’ un viaggio facile perche’, anche in questo mondo, ci sono uomini che non ammettono donne indipendenti e con idee diverse dalle loro, donne che devono essere assolutamente fermate….
La bellezza di “Apriti, mare!” risiede innanzitutto nel bellissimo messaggio culturale ed ecologico che intende lanciare: con potenza ed efficacia narrativa colpisce dritto il bersaglio ed innesca moltepli riflessioni socio/culturali sul ruolo dell’ uomo nella distruzione sistematica del pianeta e sulla condizione della donna, in questo caso costretta ai lavori piu’ pesanti e a sottomettersi al volere degli uomini che le “usano” come meri contenitori da prole e le obbligano al silenzio, alla solitudine e all’ oblio di desideri e sogni per vivere serviziosamente al loro servizio.
Questo perche’, memore di un passato fin troppo conosciuto, negli uomini alberga e si fa strada paurosamente l’ idea che le donne possiedano poteri che potrebbero portarle a prevalere su di essi ed accostati ovviamente a qualcosa di “cattivo” : cosi’ mossi dalla paura, dall’ ignoranza o semplicemente da un’ insana idea di superiorita’ di genere, attuano tutta una serie di comportamenti pseudo diffensivi per la comunita’ che invece mirano a controllare e dominare cio’ che non considerano pari a loro.
Come vedete la storia si ripete sempre: che sia finzione o realta’ questo e’ comunque lo specchio della societa’ umana, una societa’ in cui la donna non stara’ mai sullo stesso piano dell’ uomo.
Un altra cosa che mi ha piacevolmente stupito e’ stata la straordinaria capacita’ dell’ autrice di aver saputo creare un linguaggio tutto suo, consono alla storia che vuole raccontare.
La storia infatti si arrichisce di nuove parole che sembrano arrivare da epoche lontane, di cui ci sembra di conoscere suono e significato ma che invece appartengono ad una nuova lingua, mai vista o sentita prima.
Il suo stile, fluido e scorrevole, appare ricercato ed accurato nella scelta dei vocaboli sopratutto in scenari in cui grande vuole essere la potenza espressiva ed emonaziole del racconto.
Questo romanzo parla dunque sopratutto di donne coraggiose che rischiano tutto pur di cambiare le loro sorti e quelle di chi non accetta una vita di sacrifici e di stenti.
“Apriti.Mare” e’ una storia per tutti e di tutti che ti apre le porte di un mondo non tanto diverso dal nostro, un mondo che considera la donna come oggetto e non come soggetto ma che puo’ da sola compiere gesti epici e cambiare le sorti di un intera generazione.
Copia per la recensione fornita da La Nave di Teseo
.Titolo: Apriti, mare!
Autore: Laura Pariani
Genere: Fantasy/Distopia
Pubblicazione: 25 febbraio 2021
Casa Editrice: la nave di Teseo
Pagine : 192
Prezzo di Copertina: 18,00 €