Nell’India del XIV secolo, dopo una sanguinosa battaglia tra due regni ormai dimenticati, una bambina di nove anni ha un incontro divino che cambierà il corso della storia. La giovanissima Pampa Kampana, distrutta dal dolore per la morte della madre, diventa un tramite per la dea sua omonima, che non solo inizia a parlare attraverso la sua bocca, ma le accorda enormi poteri e le rivela che sarà determinante per la nascita di una grande città chiamata Bisnaga (letteralmente “città della vittoria”).
Nei 250 anni successivi, la vita di Pampa Kampana si intreccia profondamente con quella di Bisnaga: dalla creazione resa possibile grazie a un sacchetto di semi magici alla tragica rovina provocata dall’arroganza dei potenti.
E sarà proprio il racconto sussurrato a mezza voce dalla nostra eroina a dar vita, via via, a Bisnaga e ai suoi cittadini, nel tentativo di portare a termine il compito che la dea le ha assegnato: garantire alle donne un potere paritario in un mondo patriarcale.
Ma tutte le storie hanno un modo per rendersi indipendenti dal loro creatore, e Bisnaga non farà eccezione.
Con il passare degli anni, con l’avvicendarsi dei governanti, delle battaglie vinte e di quelle perse, il tessuto stesso di Bisnaga diventa un arazzo sempre più complesso, al centro del quale resta però comunque la nostra eroina.
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Da oggi in libreria potete trovare LA CITTA’ DELLA VITTORIA di Salman Rushdie.
Strutturato come la traduzione di un’antica epopea, La città della vittoria è una saga di amore, avventura e mito e una testimonianza del potere della narrazione.
Un esploratore si imbatte in un antico manoscritto che racconta il nascere di antica dinastia oramai scomparsa e della sua dea fondatrice: Pampa Kampana.
Dalla lettura di questo testo prende il via il racconto di una giovane donna sopraffatta dal dolore per la perdita della madre che vive in un eremo per 9 lunghi anni fino a quando non si ritrova ad udire una voce, dolce e melodiosa che le preannuncia un futuro glorioso come Dea fondatrice di una grande citta’ in cui le donne finalmente acquisiranno un potere paritario all’uomo e sapranno distinguersi in mesteri che prima di allora non potevano nemmeno sognare di intraprendere.
In un mondo totalmente patriarcale Pampa Kampana eleva la sua citta’ dal nulla e con essa la donna ad uno status sociale e politico prima d’ora impensabile.
Lo fa’ per riscattare se stessa, la madre e tutte le donne che prima di allora non rappresentavano nent’altro se non l’ ombra dell’ uomo che avevano sposato.
Con Pampa la donna diventa guerriera, vasaia e tutto cio’ che desidera essere dimostrando che non e’ il sesso a quantificare destrezza ed abilita’.
Ho apprezzato moltissimo lo stile di scrittura cosi’ poetico ed evocativo, accurato ed elegante ma che non si pone come ostacolo ad una lettura scorrevole ed appagante.
Intervallati magistralmente tra loro, eventi, ricordi e profonde riflessioni ergono una storia che piu’ che improntata all’ azione si configura come il lungo narrare di una giovane donna che dal nulla si ritrova ad essere cio’ che tutti sognano: una Dea capace di grandi opere e grandi poteri ma che nonostante la sua divinita’ conserva e si nutre della sua umanita’, fatta di dolore, rimorso, passione e desiderio.
L’ intero file rouge della storia ruota proprio attorno alla sua protagonista e ad alla sua grande citta’ ed e’ da lei che tutto inizia e che inevitabilmente avra’ poi una fine.
Se volete scoprire un mondo di miti e leggende indiane e vivere il sorgere di una delle piu’ grandi dinastie mai raccontate questo e’ il libro giusto per voi.
Copia per la recensione fornita da Mondadori.