Viola sente che c’è qualcosa che non va, allo stesso tempo è intelligente al punto da poter comprendere che non si tratta di una vera patologia, anche se è stato forse “lo spettro della follia” a condurla dal Dottore, lo psichiatra che ha scelto per le sue confessioni notturne. Un incontro che cambierà profondamente la vita di entrambi: lui nelle notti passate ad ascoltarla vedrà scorrere la propria esistenza in un altalenarsi di esaltazione e sconforto per le sensazioni che le parole di lei gli provocano, lei che ogni notte compirà, invece, spietate vendette solo con le parole, riuscendo a liberarsi di quei segreti che l’opprimevano fin dall’infanzia.
“Non sono gli anni, o i giorni e nemmeno le ore, a cambiare la vita, ma gli istanti. Un istante di risveglio, uno solo, perché la consapevolezza di ciò che si è, di ciò che si desidera veramente, si palesi alla coscienza, e niente sarà più uguale a prima.”
Recensione
Come si può fare la recensione di un libro in cui hai sottolineato quasi tutto. Un libro in cui ogni pensiero, ogni frase, ogni parola ti investe e si deposita nella mente, e poi un’altra e poi un’altra ancora e ancora. Dove ogni singola parola ha un peso che grava sul tuo cuore e alla fine del libro ne arrivi distrutta perché tutto queste parole, tutto questo peso sono impossibili da sopportare. Questa è la storia di Viola, giovane, bella, architetto di professione e brava nel suo lavoro. Viola entra nello studio di lui che è uno psichiatra una sera tardi senza fare rumore, ma lui avverte la sua presenza perché Viola non è solo una bella donna, è tante cose insieme, è bella, è dolce, è aggressiva, è triste, è ferita, è amata, certamente è anche odiata, ma soprattutto è sola. Viola gli dice di non parlare, perché Viola non vuole domande, vuole solo raccontare. Il suo è un lungo monologo, nel quale riversa ansie, rancori, amori e dolori, emozioni e ricordi, e compie spietate vendette solo con le parole. Lei si sta vendicando, del suo passato si, ma ancor più del suo presente. Così Viola torna ogni notte a raccontare e l’unica volta che gli chiede di parlare lui dice la sola cosa che non doveva dire. Viola continua a tornare ma poi decide che tutto deve finire. Gli anni passano ma il ricordo di lei è impossibile da cancellare, il racconto della vita sentimentale di Viola aveva lasciato in lui una profonda attrazione per quella donna e per la sua fragilità. Per il suo estremo bisogno d’amore e al tempo stesso una volontà determinata a non dipendere da alcun amore. Questa dicotomia le aveva lacerato l’anima, non le aveva consentito di vivere con pienezza i momenti d’amore che aveva avuto in dono e anzi l’aveva condotta a porsi domande su domande fino ad arrivare al così detto punto di non ritorno. Dopo venti anni si presenta alla porta del suo studio Clio, una ragazza giovane e bella che dice di aver bisogno del suo aiuto perché solo lui potrà spiegarle chi è sua madre veramente, perché Clio è la figlia di Viola. In un attimo tutto il passato ritorna, come un’onda violenta viene travolto da tutti i ricordi e tutte le sofferenze provate durante l’assenza di Viola. La potenza del rimorso di tutte le cose non fatte e di tutto il coraggio non avuto lo investono di un dolore che pensava dimenticato. Tutto torna e tutti i ricordi portano a lei che la vita se l’era fatta scorrere dentro, che non aveva allontanato alcun dolore né alcuna gioia, perché Viola la vita l’aveva vissuta.
Titolo: Danza nella notte
Autore: Stella Magni
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 16 ottobre 2002
N° pagine: 152
Casa Editrice: Marsilio