Cesare è un bambino che chiacchiera e gioca a Memory con il suo circolo multietnico di Barbie, ha scelto Ines detta Lines come amica per non rimanere da solo in fila a scuola, passa i suoi pomeriggi con una anziana che lo cosparge di profumo, detestata dai suoi genitori perché fomenta le sue stramberie. La sua vita di paese sarebbe potuta continuare sempre uguale, se a stravolgerla non fosse arrivato il trasferimento di tutta la sua famiglia in un monolocale ai bordi miserabili tra Milano e Cinisello. Al piano di sopra, però, abita Gabbo, da cui Cesare, ormai cresciuto, è dannatamente eccitato, perché Gabbo è tutto ciò che Cesare vorrebbe essere: uno deciso a prendersi dalla vita tutto, costi quel che costi. Per questo, quando suo padre viene arrestato, la madre si rifugia nel letto, il fratello scompare, Cesare decide di risalire dal fondale del proprio abbandono seguendo le tracce di Gabbo. Per entrare nel giro, però, Cesare deve smettere di essere Cesare, dire di sì a ogni tipo di richiesta ma anche abbandonarsi a una fascinazione morbosa simile a quella che prova per Gabbo. Una fascinazione che lo eccita come lo zucchero ed è ripugnante come il catrame, e che alla fine gli chiederà un conto molto, forse troppo, salato. Giacomo Cardaci torna al romanzo con una storia feroce, a tratti spiazzante, in cui i margini opachi tra disonestà, innocenza, odio, rabbia, si dissolvono, e i lettori saranno messi di fronte ai desideri inconfessabili che si nascondono in ognuno di noi.
Essere diverso da lui, forse, a un certo punto, è diventato troppo faticoso, troppo rischioso, e io, senza nemmeno rendermene conto, non sono più riuscito a sopportarmi, e ho ceduto.
Non serve girarci attorno, sono poche le persone che amano i gay, anzi molti li odiano, provano un senso di odio e schifo fortissimo ma non perdono occasione di fronte agli altri di vantarsi di avere amicizie gay. La società dice di essere pronta per le relazioni dello stesso sesso ma la verità è che no, non lo è. Cesare gioca con le Barbie, contro la volontà dei genitori, di questo ne viene deriso a scuola di amici e insegnanti ma al lui non interessa, perché tra le Barbie e i profumi lui ci sta bene, si sente coccolato. Era convinto che andarsene con la famiglia dalla retrograda provincia di Udine per approdare nella sfavillante Milano, sarebbe stata per lui una liberazione invece non poteva immaginare che sarebbe stata la fine di tutto e di tutti. La casa di Udine si trasforma in un buco a Milano e l’ufficio del padre altro non è che un appartamento di smercio di vestiti di firma rubati. La gente diversa proprio non è, e l’unica amicizia che Cesare riesce a fare è con Gabbo, un ragazzo che nutre un odio profondo per i gay. Ma se Gabbo disprezza Cesare, Cesare invece si innamora perdutamente di lui. Milano è tanto bella quanto feroce tanto da portare in carcere il padre di Cesare, far cadere la madre in una specie di letargo nel letto e farne sparire il fratello, ed è questo il momento in cui Cesare decide di voler diventare come Gabbo. Ed eccolo l’errore più grande, Cesare vuole essere ciò che non è e per questo si rende disponibile a tutto, anche a quello che lo porterà a commettere l’errore più grande e pagarne un conto troppo alto. Duro, crudo, a tratti volgare ma vero, assolutamente vero, un racconto senza peli sulla lingua, senza freni o ritegno. L’autore racconta in maniera libera e autentica la vicenda di un ragazzo che ha un’anima come lo zucchero ma che vive in una realtà di catrame, viscida e rivoltante. Ho amato questo racconto per il modo nuovo di scrivere, del parlare della nostra società dove la gente si “vende” per venti euro, dove l’apparire conta molto più dell’essere e dove se sei “diverso” non sarai mai accettato. Una storia che lascia l’amaro in bocca, che disillude, che nega ogni speranza a Cesare, ragazzo buono in un mondo cattivo.
Libro in collaborazione con Fandango Libri
Titolo: Zucchero e catrame
Autore: Giacomo Cardaci
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 28 Febbraio 2019
N° pagine: 282
Casa Editrice: Fandango Libri