Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una storia piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale. Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime che parevano nere si rivelano luminose.
Credevo di aver già pianto tutto il possibile, ma ne restava ancora, restavano le lacrime sporche, quelle fangose come l’acqua marcia che ristagna in fondo a un buco dopo che da un pezzo ha smesso di piovere.
Le vite spezzate le riconosci subito, sono quelle persone che non hanno più la luce negli occhi, che si accontentano di chi li ama poco, quasi nulla, ma per loro che di amore non ne hanno mai avuto, anche quel poco è tanto. Violette è nata spezzata, da una madre che non l’ha mai voluta, è nata morta, il corpo di colore viola ecco perché si chiama così. Violette ha passato la vita accontentandosi del poco amore che riceveva, ma lei ne ha sempre donato tanto. Philippe lei lo ha amato e seguito da subito, più che amato lo ha venerato, servito e riverito. Viveva per lui, amava per lui e lavorava anche per lui. Era lei che si occupava ogni giorno del passaggio a livello, abbassare e alzare le sbarre perché nessuno attraversasse mentre passava il treno. L’unico dono che la vita le ha fatto è stata la figlia Léonine, per lei Violette era disposta a tutto, con lei Violette era finalmente completa. Ogni cosa ha un prezzo e mentre Philippe continua a godere della sua vita, Violette ne paga quello più doloroso. Quando il meccanismo del treno si automatizza alla coppia non rimane che diventare i guardiani di un cimitero, un luogo in cui sembra che tutto taccia ma in verità un luogo dove riaffiorano le storie nascoste in vita. Ogni giorno Violette si prende cura delle tombe e delle persone che ne fanno visita, una parola di conforto, un caffè a volte un consiglio. Sarà la custode di molti segreti e involontariamente il tramite per scoprire legami tra vivi e morti. Un romanzo di una bellezza straordinaria, tanto coinvolgente quando doloroso. Una storia che fa male, graffia la pelle, il dolore di Violette ti si attacca addosso e morde, la stretta diventa sempre più forte e non smette mai di stringere, perché le vite che nascono spezzate rimangono spezzate fino alla fine. Un racconto che lascia senza fiato, che fa capire quanto la vita a volte sia ingiusta, crudele e colpisca senza pietà. La storia di una donna che il destino ha spezzato più e più volte, una donna con delle cicatrici talmente profonde da non smettere mai di sanguinare ma che con forza e coraggio ha saputo resistere, andare avanti e a volte sorridere.
Titolo: Cambiare l’acqua ai fiori
Autore: Valérie Perrin
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 10 Luglio 2019
N° pagine: 425
Casa Editrice: Edizioni e/o