“Il viaggio di Hirka, una ragazzina di quindici anni dai capelli rosso fuoco, inizia quando, morto il padre girovago e guaritore, si ritrova completamente sola al mondo e costretta a fare i conti con la propria identità di “diversa”: vive infatti tra persone del tutto simili a lei tranne che per la coda, elemento distintivo di tutta la stirpe di Ym, di cui lei è priva. Hirka conosce i poteri miracolosi di alcune erbe e cura con generosità chiunque le si rivolga. Ma il suo altruismo è ricambiato con distacco, diffidenza e talvolta disprezzo, anche da parte di quelle persone che dovrebbero esserle amiche. A Hirka manca anche altro: non sa evocare e non è in contatto col Dono, un’energia che scorre in tutto ciò che esiste. La ragazzina sa che presto verrà messa alla prova durante una cerimonia iniziatica, il Rito, cui tutti i quindicenni degli undici regni di Ymslanda sono obbligati a partecipare, e ha paura di essere smascherata e punita per questa sua inadeguatezza.
Ymslanda è governata dal Consiglio, formato dai rappresentanti delle dodici famiglie più potenti, che ha sede ad Eisvaldr, cittadella piena di torri e cupole scintillanti. Al di sopra di loro ce soltanto il Veggente, un misterioso corvo accudito e riverito come una divinità. Il potere, però, è intessuto di menzogne, rivalità e favoritismi. C’è anche chi, per accrescere il proprio ruolo, fa uso di sortilegi e stregonerie, accusando Hirka, una cosiddetta “figlia di Odino”, di aver lasciato che gli Orbi, creature mostruose e letali, invadessero Ymslanda attraverso i cerchi di pietra. In breve tempo, Hirka e Rime, erede ribelle di una delle più importanti famiglie del Consiglio e amico d’infanzia della ragazza, si troveranno a combattere fianco a fianco, ciascuno alla ricerca della propria identità, per sconfiggere gli abusi e svelare i terribili segreti che hanno segnato il destino di entrambi…”
Recensione
La figlia di Odino è il primo romanzo di una trilogia fantasy che mi ha completamente rapita.
Un’ ambientazione misteriosa, a tratti quasi mistica, un mix perfetto tra magia e leggenda, una trama complessa e assolutamente ben sviluppata con uno stile talmente magnetico che, pagina dopo pagina, conquista il lettore e non lo lascia più.
Questa è la storia affascinante di un universo parallelo: Ymslanda è un mondo abitato da creature semiumane, individui con la coda da leone ed in possesso del “Dono” di entrare in simbiosi con la terra e compiere magie sorprendenti.
È un mondo complesso, stratificato e ben articolato, la cui struttura socio politica ricorda quella medioevale: al vertice della società troviamo il Veggente, una divinità onnisciente dalle sembianze di un corvo.
Affiancato al Veggente, considerato dunque, un animale sacro e intoccabile da chiunque, vi è il Consiglio, un gruppo di uomini e donne delle famiglie più “importanti” in cui il Dono si manifesta in maniera più forte rispetto agli altri e che hanno il compito e il Potere di prendere ogni decisione inerente il Paese e i suoi abitanti.
Ci troviamo da subito una ambientazione riccamente dettagliata, che ben delinea nella mente del lettore ogni singola sfaccettatura di questo mondo e dei suoi abitanti: nulla viene lasciato all’ immaginazione ma al contrario ogni singolo elemento socio politico viene offerto secondo specifiche ben dettagliate tali da offrire un quadro completo ed estremamente nitido del mondo in cui ci stiamo avventurando.
Si evince dunque che per una trama cosi complessa e strutturata su elementi cosi strettamente intrecciati e interconnessi tra loro, sia necessario un inizio lento e finalizzato all’ evidente necessità di descrivere accuratamente dei concetti e degli elementi indispensabili per la buona resa dell’ intera storia: stiamo parlando di un racconto per adulti, dalla scrittura matura e ben studiata, con risvolti dark alquanto marcati che necessita la giusta introduzione e la giusta descrizione di tutto ciò che poi si ritroverà nell’ intreccio narrativo successivo.
L’ iniziale lentezza e staticità del romanzo non inficia però la lettura o il coinvolgimento del lettore: al contrario lo prepara alla vera esplosione della storia ma sopratutto lo rende partecipe e conoscitore di tutta la narrazione.
Proseguendo con la lettura il ritmo prende vita, diventa più avvincente e dinamico, più frenetico e coinvolgente ma rimane cmnq quella parte introspettiva che lo caratterizza: assistiamo così ad una alternanza continua tra scene adrenaliniche, ricche d’ azione e di colpi di scena, a scene in cui il ritmo rallenta e si viene immersi completamente nei misteri e negli intrighi di questo mondo, momenti che comunque coinvolgono il lettore fornendogli piano piano, a giuste dosi, i pezzi mancanti per comprendere questo grande ed intricato mondo.
“La figlia di Odino” è una storia di amicizia, amore e coraggio raccontata su 3 pov alternati che ben si intersecano tra loro regalandoci una visione completa e multisfacettata della storia attraverso le azioni e i pensieri dei suoi 3 protagonisti Hirka, Rime e Urd.
I due protagonisti Hirka e Rime sono davvero ben caratterizzati, con un indole forte e carismatica, riescono a farsi comprendere e conseguentemente a farsi amare per la forza ed il coraggio dimostrato nel dover combattere da soli pregiudizi ed abusi derivanti da chi vive col solo fine di avere per sé tutto il Potere.
Il finale è uno di quelli da far trattenere il respiro, preludio di una storia ancora più grande della precedente che getta la speranza di un lieto fine per quella ragazza dai capelli rossi che da sola dovrà combattere i Potenti che tutti temono e per cui nessuno sembra volersi ribellare.
Copia per la recensione fornita da Multiplayer Edizioni.
Titolo: La figlia di Odino.Raven rings
Autore: Siri Pettersen
Genere: Fantasy
Pubblicazione: 1/06/2017
N° pagine: 631
Casa Editrice: Multiplayer Edizioni