La casata di Berethnet ha regnato sul reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un’erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell’ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c’è però Ead Duryan: non appartiene all’ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, in realtà è un’adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys.
Al di là dell’Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre in Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.
Recensione
Quella raccontata in questo romanzo è una storia magicamente unica, una di quelle storie che quando la leggi non puoi far a meno di desiderare di esser li, guardare con i tuoi stessi occhi quel mondo tanto magico e affascinante da rubarti ogni pensiero.
Siamo nel regno di Inys diviso tra Oriente e Occidente: a separarle divergenze politiche e religiose che da millenni tengono i loro abitanti separati gli uni dagli altri senza sapere mai cosa succede nell’ uno o nell’ altro territorio.
Il world-building de “Il Priorato dell’ albero delle arance” è semplicemente maestoso: chiaramente ispirato alla cultura e al folklore orientale ripropone in chiave fantasy elementi propri di tali territori dando vita ad una ambientazione suggestiva ed affascinante come poche.
Suddiviso in 4 macro regioni assestamenti-Nord,Sud,Est ed Ovest- è evidente come la Shannon abbia costruito questo mondo sulla base di uno studio approfondito di leggende, tradizioni, usi e costumi delle terre orientali.
Ad Est, il regno è governato da due grandi imperi: i Seiiki, di evidente ispirazione Giapponese e quello dei Dodici Laghi, ispirato alla Cina imperiale.
Potete solo immaginare quanto possa esser affascinante l’ ambientazione di questo regno, così ricco di richiami politico/culturali di una nazione come quella Nipponica tra le più belle e suggestive al mondo.
Ad Ovest troviamo invece una fattispecie dell’ Europa Seicentesca, governato dalla famiglia reale dei Berethnet, a base chiaramente femminista in cui ogni regina mette al mondo una femmina che erediterà il suo trono.
Infine a Sud abbiamo il Dominio di Lasia, sede del Priorato dell’Albero delle Arance ispirata chiaramente ai paesi arabi.
Cio’ che più di tutto mi ha catturato in entrambi i regni, oltre alla solida struttura geopolitica, e’ la storia legata ai suoi Draghi.
Draghi, draghi e ancora draghi: in questo romanzo troviamo tipologie, mitologia e leggende secolari legati ai draghi ed il tutto è assolutamente favoloso sopratutto perché Est e Ovest hanno un un modo nettamente diverso di intendere queste meravigliose creature.
Infatti mentre a Seiiki e nell’Impero dei Dodici Laghi vengono venerati come degli dei e vivono in completa simbiosi con gli uomini, ad Ovest vengono invece disprezzati, ritenute creature terrificanti per cui provare solo odio e ribrezzo.
Il perché è semplice da capire a noi lettori ma molto meno agli abitanti del versante occidentale del regno : i draghi orientali sono infatti una specie pacifica che ben si adatta a vivere e convivere con gli uomini ben diversi dall’ indole selvaggia dei potenti sputafuoco occidentali.
Ci ritroviamo così in un mondo fantastico che affonda le sue radici in leggende secolare abitato da creature fantastiche in cui il lettore si ritrova completamente rapito tanto da immedesimarsi con i suoi personaggi e vivere per loro e con loro ogni singolo scenario dando vita ad un avventura a dir poco incredibile.
Trovandoci dunque di fronte ad un mondo cosi strutturalmente complesso la prima parte è chiaramente dedicata all’ attenta ed accurata descrizione di tutta l’ ambientazione e dei personaggi che su di essa si muovono
Il tutto egregiamente sviluppato e offerto al lettore in modo tale da aprirgli un mondo assolutamete affascinante e suggestivo, che basa le sue fondamenta su tradizioni, usi e costumi dei paesi orientali ma mixate perfettamente ad una storia originale ed intrigante come poche.
Lo stile narrattivo utilizzato dalla Shannon aiuta tanto ad entrare nelle dinamiche complesse della storia: è uno stile semplice e scorrevole, avvincente quando serve ma che utilizza un lessico tecnico quando descrive o deve ricreare una scena legata a qualche particolarità.
E’ uno stile che cattura fin da subito e che trasporta integralmente nella storia: pagina dopo pagina ti rende conoscitore dei due regni e della vita dei suoi meravigliosi protagonisti.
È un grande romanzo corale che alterna i punti di vista dei 4 protagonisti principali a cui si aggiungono altri di altrettanto spessore ed importanza per la storia.
Sono proprio i suoi personaggi un grande punto di forza di questo fantastico fantasy: tutti perfettamente caratterizzati hanno delle indoli forti e carismatiche che catturano da subito il lettore e gli fanno desiderare di stare lì con loro.
È un fantasy che merita tantissimo, che vi conquisterà dalla prima all’ ultima pagina con una ambientazione suggestiva e dei personaggi davvero indimenticabili.
Copia per la recensione fornita da Mondadori
Titolo: Il Priorato dell’ Albero delle Arance
Autore: Samantha Shannon
Genere: Fantasy
Pubblicazione: 30/11/2019
N° pagine: 816
Casa Editrice: Mondadori