Fall River, Massachusetts. È la mattina del 4 agosto 1892 quando un urlo squarcia l’aria immobile. Proviene da una delle case a due piani che affacciano sulla strada, dove Lizzie Borden ha appena scoperto che qualcuno ha ucciso suo padre, a colpi di ascia, frantumandogli il cranio. Poco dopo scopre che anche la moglie, matrigna di Lizzie, è stata freddata nello stesso modo, nella stanza accanto. Nessuno può sospettare di Lizzie: figlia devota, dedita a opere di bene, come la sorella maggiore Emma, che quel giorno è fuori casa. Eppure, chi altri può essere stato?
Mentre comincia un processo che porterà più domande che risposte, le voci di Lizzie e di quelli che le stanno accanto costruiscono il quadro di una famiglia senza amore, con un padre violento, taccagno e retrivo, una matrigna odiosa, e due sorelle che, unite più che mai, disperatamente sognavano la libertà. Assolta dall’accusa di omicidio, per mancanza di prove evidenti sebbene in assenza di altri possibili sospettati, Lizzie rimane un’assassina per tutta l’America, dove il duplice omicidio fece scalpore tanto da restare vivo ancora oggi nei racconti popolari e nelle filastrocche.
Tuttora uno dei “cold case” più affascinanti della storia, quello di Lizzie Borden non ha mai smesso di far parlare di sé. Un mostro, una strega, o una donna che si è presa la sua libertà: il mistero di Lizzie è ancora aperto, e questo romanzo ne restituisce tutta la straordinaria complessità.
Recensione
Da uno dei fatti di cronaca americana più affascinanti di sempre si snoda la storia di Lizzie Borden, una donna statunitense realmente esistita che venne accusata di aver ucciso a colpi d’ascia il padre e la matrigna e per questo si rese protagonista di un celebre processo da cui uscì innocente ma che scosse l’ opinione pubblica dell’ intero continente americano.
Come affermato dalla stessa autrice, il caso di Lizzie Borden e’ saltato fuori per puro caso, curiosando in una vecchia libreria: la scrittrice, decide così di riscrivere la sua storia restando fedele ai fatti realmente accaduti e documentati dalle testimonianze e dagli atti processuali descrivendo e aggiungendo solo quei dettagli necessari per far immergere il lettore nella narrazione, facendo leva prevalentemente sugli aspetti psicologici dei personaggi principali e secondari.
L’autrice parte da qui, ricostruendone la quotidianità e fornendoci un quadro familiare che tocca nel profondo per l’ infelicità di base che la contraddistingue: il padre è un uomo molto ricco ma avaro e gretto, anaffettivo, molto autoritario ai limite del violento. La matrigna è una donna algida, fredda e fortemente egoista che non si è mai impegnata a stringere un rapporto con le due figliastre.
Lizzie ed Emma, dal canto loro, possono contare solo l’ una sull’ altra ma il legame che le lega è un rapporto quasi malato di amore/odio: entrambe sole, Emma deve pensare a crescere e sostenere la sorella che non l’ aiuta per nulla per via del suo carattere capriccioso e fortemente infantile.
In un alternarsi di odio ed amore, le due sorelle si cercano e si allontanano, sognando una vita diversa lontana l’ una dall’ altra ma che inevitabilmente le incatena tra loro.
L’accusa di omicidio che grava come un enorme macigno su Lizzie non farà altro che unirle ancora di più.
La struttura narrattiva poggia fondamentalmente sugli aspetti psicologici di Lizzie, sul suo rapporto, strano e complicato con la sorella Emma e, sopratutto all’ inizio, sui suoi rapporti con il padre e la matrigna.
La trama si snoda principalmente in tre parti che riescono perfettamente a fornire un quadro completo ed esaustivo della vicenda narrata.
I fatti precedenti all’ omicidio si intrecciano perfettamente a quelli post omicidio creando una storia completa che per forza maggiore ammalia, intriga e cattura il lettore dalla prima all’ ultima pagina.
Chi e’ l’assassino? Possibile che sia stata la piccola Lizzie? Ma sopratutto, che cosa nasconde questa piccola e ” brava” ragazza?
Sono queste le domande che costantemente vorticano nella mente del lettore poiche ciò che sembra ovvio nella prima parte del romanzo viene completamente stravolto nella seconda e ultima parte, lasciando il lettore letteralmente interdetto!
Copia per la recensione fornita da Piemme.
Titolo: Che cosa hai fatto, Lizzie Borden
Autore: Sarah Schmidt
Genere: thriller
Pubblicazione: 28/01/2020
N° pagine: 342
Casa Editrice: Piemme