Quando un bambino nasce in un paesino di provincia dove di bellezza non c’è neanche l’ombra, è figlio di una ragazzina affetta da ritardo mentale e fin da piccolissimo viene messo in piedi su una cassa a spillare birra al bancone di una locanda, il fatto che da adolescente frequenti il liceo è piuttosto sorprendente; se poi diventa un professore universitario e decide di lasciarsi tutto alle spalle, l’evento è più unico che raro, e in paese c’è chi lo vive come un tradimento. Nel momento in cui, alla soglia dei cinquant’anni, l’uomo fugge da una vita accademica insoddisfacente e da un’ambigua convivenza a tre in un appartamento in cui non si diventa mai adulti per tornare a casa e prendersi cura dei nonni – Sönke, l’oste arroccato nella sua locanda semi abbandonata, ed Ella, che la vecchiaia ha reso capricciosa e imprevedibile -, due realtà apparentemente inconciliabili si scontrano, dando vita a una crepa profonda dalla quale tutto torna a galla. Il ritorno a Brinkebüll diventa così un’occasione per riscoprirsi e reinventarsi: ci sono conti da saldare, ruoli da invertire e tante tappe da rivisitare prima di muovere il primo passo verso il cambiamento
IOvunque andasse e qualunque cosa facesse era come se cin fosse un bancone tra lui e il resto del mondo.
La famiglia dove nasci non te la puoi scegliere, nessuno può farlo, però possiamo scegliere se mantenere vivo quel legame oppure se spezzarlo. Ingwer per molto tempo è stato l’orgoglio non solo della sua famiglia ma anche di tutta Brinkebull per essere riuscito a continuare gli studi ed evitare di fare l’agricoltore, diventare un professore non era da tutti, ma solo per i più bravi. Qualcosa però di quel legame si è risvegliato e senza nessun apparente motivo Ingwer decide di prendersi un anno sabbatico e tornarsene in paese per accudire i nonni. Nessuno sa esattamente il perché di questa scelta ma lui dentro di se sente che deve farlo che in qualche modo deve pareggiare il conto della vita. Gli anni sono passati e pian piano anche li il cemento avanza ma la locanda è ancora aperta allora i ruoli possono essere capovolti. Tra i ricordi inizia ad emergere qualcosa che da bambino gli era sfuggito ritrovandosi così a dover ricomporre un puzzle che non sapeva di dover ricomporre e scoprire che nessun membro della famiglia è esattamente quello che lui credeva. Una storia dolce e malinconica tra il bisogno di evolversi ma anche quello di rimanere esattamente come si è in questo momento, come una fotografia che il tempo invecchia ma non si muove mai. Con una scrittura delicata l’autrice ci porta a conoscere ed amare gli abitanti di un piccolo pese dove il tempo sembra che per molti anni si sia fermato e poi d’improvviso sia tornato a scorrere. Una magnifica storia sulla famiglia, sul legame invisibile e saldo che crea senza che nessuno se ne accorga e sulla vita che prima poi ci chiede il conto di quanto ci ha dato.
Libro in collaborazione con FAZI
Titolo: Tornare a casa
Autore: Dorte Hansen
Genere: Narratica contemporanea
Pubblicazione: 25 Giugno 2020
N° pagine: 439
Casa Editrice: Fazi