Harriet Hume, affascinante pianista squattrinata, mistica e stravagante, è l’essenza della femminilità; Arnold Condorex, spregiudicato uomo politico imbrigliato in un matrimonio di convenienza con la figlia di un membro del Parlamento, è un ambizioso calcolatore senza scrupoli. I due si amano: sono opposti che si attraggono, e nel corso degli anni si incontrano e si respingono, in varie stagioni e in vari luoghi di Londra, come legati da un filo sottile che non si spezza mai. La loro relazione si dipana tra il realismo dell’ambientazione cittadina e l’incanto magico della fiaba: le doti musicali di Harriet sconfinano in una stregoneria allegra e un po’ pasticciona, che le permette di leggere nel pensiero dell’amato. Quando Arnold se ne rende conto, diventa ostaggio di questo dono sovrannaturale, grazie al quale Harriet può svelare le macchinazioni politiche alle quali lui è ricorso per anni – e che ancora continuerebbe volentieri a imbastire – per fare carriera. La donna costringe l’amante a fare i conti con se stesso: Harriet è la coscienza di Arnold, la sua parte migliore; è l’integrità, il rifiuto di ogni compromesso, è tutto ciò che Arnold non può manipolare, come ha fatto con la politica e con il matrimonio.
Non avrei mai potuto tollerare di rimanere nell’anonimato.
Sfrontato ed impertinente Arnold Condorex vive una vita al limite della legalità. Poca voglia di lavorare ma amante del denaro ha scoperto nel matrimonio della figlia di un membro del Parlamento come poter vivere senza pensieri. E la sua vita sarebbe anche perfetta se non fosse per quel sentimento d’amore e possessione che prova per Harriet. Per lui è difficile lasciarla e gli riuscirà impossibile dimenticarla quando poi il destino si mette di mezzo e li fa incontrare. L’amore che Arnold ha per la sua Harriet equivale anche per l’odio che ha per lei perché lo sa incantare con la sua grande dote al pianoforte ma soprattutto perché lei riesce a leggere ogni suo pensiero, anche il più piccolo, anche il più misero. Harriet lo ama con quel suo strano modo che ha di amare e di vivere, avendo sempre la testa tra le nuvole, la risata da “sciocchina” e quel suo non preoccuparsi mai di nulla. Quando sta con lei Arnold si sente nudo, impotente, perché non può mentirle, non può ingannarla e non può nasconderle a quanto in basso sia disposto ad arrivare pur di rimanere nell’alta società. Guardare Harriet negli occhi significa anche fermarsi e riflettere su ogni gesto compiuto, significa fare i conti con se stesso ed ammettere tutte le sue colpe. Con un inizio leggero e divertente il romanzo pian piano aumenta d’intensità fino ad arrivare ad essere un vortice di sentimenti, di riflessioni e suggestioni. I ruoli lentamente si invertono e le forze all’interno del loro rapporto si capovolgono. La prestanza di Arnold di cui tanto si vanta nasconde qualcosa che solo la delicatezza di Harriet riuscirà a scovare mentre la leggerezza di lei sarà la chiave per riuscire a guardarsi allo specchio. Una storia deliziosa che analizza in modo molto sottile due caratteri e personalità totalmente diverse ma fortemente legate perché come spesso accade gli opposti si attraggono.
Libro in collaborazione con FAZI EDITORE
Titolo: Quel prodigio di Harriet Hume
Autore: Rebecca West
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 12 Novembre 2020
N° pagine: 350
Casa Editrice: Fazi Editore