Una ragazza morta si materializza in casa di sconosciuti, prepara un caffè e si accende una sigaretta come se nulla fosse. Una donna serve a un picnic la propria mano spacciandola per prosciutto. Una madre prepara una torta con i resti spappolati di sacrifici umani. Un vampiro sviene perché non sopporta la vista del sangue. I racconti di Fotogrammi di un film horror perduto stendono sulle esili gioie della nostra quotidianità una patina sinistra e asfissiante; con una lingua vivida e tentacolare, satura di ambiguità e metafore allucinate, trasformano l’immaginario laccato della cultura pop in un brutto viaggio lisergico. Lo scenario si fa inquietante e fantastico – acqua grigia e gelida, foreste buie e cieli di cenere –, una tela lugubre che Helen McClory screzia di glitter rosa, di verde acceso, del rosso scuro del sangue, del rossetto e del velluto: con tocchi da cineasta compone fotogrammi che luccicano come i nostri migliori sogni e che allo stesso tempo ci perseguitano come i nostri peggiori incubi.
Recensione
Fotogrammi di un film horror perduto è l’ affascinante antolgia di racconti di Helen McClory,
Si compone da 40 storie brevi nelle quali l’ autrice inserisce eventi e situazioni grottesche originali ed entriganti come poche.
Pur essendo molto brevi in questi racconti non manca nulla: la sua bravura consiste proprio nel saper fondere realta’ e finzione talmente tanto bene in cosi poche pagine da riuscire comunque a manipolare la nostra mente tanto da creare storie fuori da ogni immaginazione.
I racconti presenti in questa raccolta narrano di fatti ed eventi estremamente differenti l’ uno dall’ altra ma possiedono un unico denominatore comune: l’ assurdo nella sua accezione piu estesa.
Ed e’ cosi che ci ritroviamo a partecipare ad un pic-nic in cui si serve una mano al posto del prosciutto, a degustare una torta casalinga contenente resti umani ma anche ad incontrare vampiri timorosi alla vista del sangue e zombi bizzarri, sirene frustrate e tante altre strane creature tutte accomunate da elementi tanto assurdi quanto inquietanti.
Ma la vera particolarita’ ed estrosita’ dei romanzi sta proprio nella sua struttura portante e nello stile narrattivo utilizzato: semplicistico al limite dell’ essere scarno le storie vengono costruite su pochissimi dettagli, seguendo una linea semplicistica ed essenzialmente minimalista.
Cio’ che cosi’ manca nel racconto, un vuoto narrativo volutamente lasciato dall’ autrice, viene compensato dalla fantasia del lettore che secondo i propri gusti, la propria immaginazione e la propria sensibilta’ completera’ la storia con i pezzi mancanti, creando un quadro assolutamente soggettivo ed originale, proprio perche’ costruito sulla base delle proprie fantasie e dei propri sogni, crudi o morbosi per alcuni, delicati e piu’ clementi per altri.
Un libro perfetto per chi come me ha una fervida immaginazione e puo’ finalmente trovare pane per i suoi denti!
Copia per la recensione fornita da Il Saggiatore.
Titolo: Fotogrammi di un film horror perduto
Autore: Helen McClory
Genere: antologia horror
Pubblicazione: 14 maggio 2020
N° pagine: 160
Casa Editrice: Il Saggiatore