Stjepan, detto Jesus perché nato a mezzanotte del giorno di Natale, si sente orfano senza esserlo. Figlio della violenza di un soldato su una giovane donna durante la guerra dei Balcani, è stato abbandonato dalla madre, che non sapeva come amarlo e non voleva odiarlo. Cresciuto sotto l’ala protettiva di una bisnonna forte e allegra che però non gli nasconde la verità, a nove anni Stjepan decide di partire alla ricerca della mamma, accompagnato solo dalla sua tartaruga, dal suo cane e dalla sua inseparabile macchina fotografica. Un viaggio sulle tracce di una donna in fuga da se stessa, che cambiava un lavoro dopo l’altro, lasciando dietro di sé molti amici che accolgono Stjepan con grande affetto, lo aiutano a conoscerla e infine a perdonarla. Ma il libro non finisce con il loro commovente incontro. Perché Stjepan ha ancora un desiderio: andare a trovare il padre in carcere, per dimostrargli che la sua esistenza è la risposta umana alla sua disumana violenza e che la sua sola vendetta sarà non diventare come lui. Un romanzo che dà voce alle vite distrutte dalla guerra e all’incredibile coraggio grazie a cui molte vittime sono sopravvissute. E la voce è quella di Stjepan, pieno di speranza e ostinata tenerezza, come solo possono esserlo i bambini che salveranno il mondo.
La guerra e la violenza sono le compagne di viaggio degli uomini soli.
Dovremmo imparare dai bambini a guardare il mondo senza filtri, a saper aspettare e a non giudicare. Dovremmo imparare dai bambini ad accontentarci di ciò che ci viene detto e non cercare sempre il marcio dentro ad ogni cosa. Ed è così Stjepan, detto Jesus perché nato il 25 dicembre, sa aspettare. Aspetta che la madre ritorni da lui, aspetta che qualcuno gli racconti qualcosa di sua madre o gli spieghi perché lo ha abbandonato. Stjepan si accontenta delle poche parole che la nonna gli ha detto, non insiste perché sa che prima o poi qualcosa succederà. Con al morte della nonna quel giorno arriva e rimasto solo non gli resta che partire ed andare a cercare sua madre. Il viaggio sarà lungo e difficoltoso ma Stjepan non si arrende e in ogni posto in cui la cerca scopre che se n’è andata ma scopre anche qualcosa che la riguarda. Chi l’ha conosciuta gli racconta com’è la sua mamma, piccole informazioni che come tessere di un puzzle alla fine gli fanno capire il vero motivo del suo abbandono e che a volte la lontananza non è rancore ma è amore. Un toccante romanzo sull’enorme dolore e cicatrice che la guerra in Bosnia ha lasciato alle donne violentate e seviziate. In un mondo che avanza una nuova arma entra a fare parte dell’arsenale della guerra ed è lo stupro di massa. Decine e centinaia di donne che dopo le violenze devono sopportare la vergogna del rifiuto della famiglia da cui provengono perché portatrici in grembo di un bastardo. Emozionante come pochi questo romanzo affronta questo atroce tema attraverso gli occhi di un bambino, figlio di una violenza ma dono della vita. Sarà Stjepan ad insegnare cosa sia veramente l’amore ma anche la vendetta che non sempre è altra violenza o altro sangue ma a volte è il coraggio di saper guardare l’avversario negli occhi.
Libro in collaborazione con SALANI
Titolo: STJEPAN detto Jesus, il figlio
Autore: Maria Rita Parsi
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 26 Novembre 2020
N° pagine: 112
Casa Editrice: Salani