J. R. R. Tolkien era un uomo dai mille talenti: esperto linguista, filologo, studioso di letteratura e folclore, ovviamente grande scrittore e creatore di mondi. Ma era anche un abilissimo pittore e disegnatore. Lo testimoniano i ricchi materiali, in gran parte inediti, raccolti in questo volume: lettere, appunti, ma soprattutto illustrazioni, mappe, schizzi di luoghi e personaggi, che mostrano come abbia preso forma nell’immaginazione dello scrittore la Terra di Mezzo che ha affascinato e affascina i sempre più numerosi appassionati di fantasy.
Nel 2018 , Catherine McIlwaine, curatrice dell’archivio Tolkien, ha organizzato alla Weston Library di Oxford , una delle piu’ grandi mostre sulla vita e le opere di Tolkien.
Nella “Tolkien: Maker of Middle Earth” e’ stata dunque esposta l’ intera vita dell’ autore attraverso suoi oggetti personali quali bozze delle sue opere, schizzi e disegni ad acquerello, nonche’ foto e lettere, scritte o ricevute da Tolkien nel corso della sua vita.
La mostra, esposta successivamente alla Morgan Library & Museum di New York, è stata portata in Italia da Mondadori e raccolta in questo bellissimo volume: una grande quantità di materiale appartenuto al celebre autore messa in ” mostra ” per i fan della Terra di Mezzo come mai e’ accaduto prima.
C’e’ innanzitutto da sottolineare l’ enorme rilevanza conoscitiva di questa mostra poiche’ Tolkien- come autore- ha pubblicato davvero poco durante la sua vita e quindi cio’ che e’ stato reso noto dai suoi lavori personali permette ai suoi fan di poter conoscere e comprendere il vero Tolkien, l’ uomo che sta dietro ad una delle saghe piu belle mai scritte e che ha influenzato tutta la narrativa fantasy successiva.
Infatti questa mostra ci fa comprendere che la dimensione narrattiva di Tolkien risulta strettamente connessa alla sua sfera intima e a tutte le sue relazioni personali.
Si evince cosi che molte delle sue storie nascevano dai racconti serali inventati per i quattro figli, delineando cosi un uomo che dedicava tanto tempo alla sua famiglia ma che sopratutto riservava all’ infanzia la giusta importanza tanto da restarne coinvolto ed attingendo da essa tutta una serie di elementi che poi sono risultati vincenti nella costruzione del suo spettacolare mondo fantastico.
Non quindi un uomo ottuso e vincolato ad una mera realta’ materiale ma una mente sorprendemente aperta nel credere all’ importanza di tutte quelle fantasie tipiche della fase infantile tanto da utilizzarle, manipolarle e rielaborarle per costruire le fondamenta del suo mondo, cornice fantastica della serie considerata tra le piu belle e complesse di tutto il panorama narrattivo mondiale.
Da questa mostra, inoltre, scopriamo il suo lato artistico e di come Tolkien amasse disegnare e dipingere: veri e propri dipinti o i semplici disegni esposti nella mostra raffigurano la grande maestria raffigurativa di Tolkien e la sua grande dote artistica nel saper creare mondi immaginari a 360° rendendoli straordinaroamente reali.
Guardare i suoi dipinti e le sue mappe e’ come guardare un mondo che esiste realmente poiche’ tanta risulta l’ accuratezza nell’ elaborazione e nella costruzione del suo mondo, compresa l’ invenzione del linguaggio elfico che inevitabilmente contraddistingue i suoi scritti.
Tolkien si considerava un uomo semplice ed era dunque privo della “spocchiaccine” che contradistingueva gli intelletuali del periodo. Considerava la scrittura come uno strumento per ricreare una piccola isola felice, lontana dai dolori e le atrocita’ della guerra, un mezzo di rielaborazione del lutto e della morte, valvola di sfogo della sua dote artistica.
Ma essendo lui per primo fruitore della fantasia per rielaborare il costrutto politico sociale della societa’ anziche’ ripiegare su generi come la poesia o il romanzo storico, Tolkien prese tutt’ altra direzione, ripiegando tutte le sue doti sulla costruzione di un mondo fantastico, comunque rappresentativo del reale e toccando grandi temi come il coraggio, il sacrificio e la dedizione al bene assoluto in una maniera fuori da ogni schema narrativo dell’ epoca.
Tra le tantissime cose, nella mostra sono state infine esposte delle lettere, scritte per o da lui stesso: da queste si evvince di come Tolkien amasse confrontarsi con il suo pubblico e di come gradisse rispondere personalmente a chiunque gli scrivesse, sia che fossero suoi ammiratori sia che fossero semplicemente uomini curiosi e desiderosi di conoscere qualche dettaglio in piu’ su quella fantomatica Terra di Mezzo che inevitabilmente richiamava a se’ e tutt’ oggi continua a richiamare sempre piu’ lettori da tutto il mondo.
Copia per la recensione fornita da Mondadori