In una periferia in cui piove sempre, in cui i detriti e la sporcizia riempiono il paesaggio, in cui si muovono vite disperate e stanche, si aggira l’Esattrice. Non ha nome, ma ha un compito: prendere quello che spetta a Nunzio, il boss della zona. Suo padre era Esattore prima di lei, sua figlia Catia lo diventerà dopo. Cane, uno dei tossici che frequentano il quartiere, cerca di ribellarsi, ma nel tentativo di divincolarsi dalla presa dell’Esattrice, la uccide. È l’inizio di una fuga disperata e senza fiato, che si snoda tra pozzanghere, fognature, edifici abbandonati e personaggi ambigui e quasi onirici: alle sue calcagna, lo spietato e sfigurato sicario Serse. In una suburra che sembra Roma ma ha tratti di universalità, Andrea Esposito ambienta una favola nera di sopraffazione e violenza, che ricorda Dogman per la cruda descrizione della disperazione e dei soprusi.
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In una citta’ senza nome ed in un tempo imprecisato inizia una fiaba disturbante ed angosciante, una storia spiazzante che come un mostro dagli artigli affilati affonda nella mente del lettore e lo trasporta in un thriller visionario ed allucinogeno dove nemmeno i suoi suoi protagonisti sanno realmente chi sono e cosa vogliono da se stessi e dalla vita che li attende.
Il luogo in cui ci troviamo proiettati e’ una radicalizzazione estrema della societa’ contemporanea, fatta di maschere, etichette e preconcetti che guidano i suoi protagonisti verso una vita preimposta, schiava di leggi ed eredita’ socio/culturali di appartenenza da cui non posso in alcun modo sfuggire.
Una societa’ sporca e marcia, corrosa dalla sete di potere e di richezza, una sete talmente grande e calcificata da guidare le vite dei suoi abitanti senza alcuna possibilita’ di ribellione.
Si conosce ben poco dell’ efferata Esatrice: non il suo nome, il suo passato o i suoi pensieri.
Si sa’ solo cio’ che la spinge a muoversi indisturbata in citta’ : prendere quello che spetta a Nunzio, il boss della zona.
Il suo compito e’ un eredita’ del padre che dopo passera’ alla figlia e cosi via, di generazione in generazione, in un loop temporale senza fine.
Ma qualcosa va inaspettatamente storto e Cane, un tossico di zona, nel tentativo di ribellarsi la uccide, innescando cosi una disperata e spietata caccia all’ uomo che si concludera’ solo con la sua morte…
Fin dalle prime battute tutti i personaggi fanno la loro entrata in scena in maniera teatrale: con nessun nome vengono presentati al lettore ma bensi’ con appellativi malevoli imposti dall’ appartenenza sociale e in conseguenza di certe caratteristiche fisiche, qualità o attitudini che li contraddistinguono.
E cosi che quindi conosciamo l’ Esattrice,Cane e Serse ed e’ attorno a loro che si dipana tutta la storia : attraverso i luoghi che Serse e Cane attraversano nella loro caccia/fuga noi ne cogliamo i dettagli piu raccapricianti e ne incontrano gli abitanti, oramai spenti e senza speranza, simbolo di una sociata’ oramai corrosa e consumata fino alla sua anima.
Una narrazione quella di Esposito che, con uno stile essenziale, freddo e dolorosamente concreto, tratteggia un mondo fin troppo realistico in cui viene rappresentato l’ universale binomio cacciatore-preda: truce ed angosciante questo mondo mastica i suoi abitanti senza pieta’ per poi sputarli via privandoli di ogni senso esistenziale e lasciandoli in balia di cio’ che rimane delle loro vuote ed insensate vite.
Il ritmo convulso, imposto dall’ autore durante tutto l’inseguimento di Cane da parte di Serse, viene smorzato e rallentato bruscamente dai racconti e dai lunghi monologhi di cui pero’ non si coglie mai un preciso significato.
Questo perche’ l’ intento principale dell’ autore e’ quello di portare chi legge ad un attenta e critica riflessione sul come sia possibile che delle creature pensanti come gli uomini possano vivere’ in una societa’ nichilista a tal punto da annulare la loro stessa identita’ in favore di maschere sociali e collocazioni preimpostate, annientando difatto tutto cio’ che e’ rappresentativo e peculiare dell’ uomo : il libero raziocinio.
Un romanzo questo che consiglio davvero tanto a chi come me nella lettura ricerca originalita’, sperimentazione ed affascinanti quanto comtemporanei spunti di riflessione.
Copia per la recensione fornita da Il Saggiatore.
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Titolo: Dominio
Autore: Andrea Esposito
Genere: Giallo
Pubblicazione: 18 febbraio 2021
Casa Editrice: Il Saggiatore
Pagine : 176
Prezzo di Copertina: 19,00 €