Scritto due anni dopo Re Artù e i suoi cavalieri, questo romanzo di Howard Pyle torna alla corte di Artù e presenta le avventure di tre degni, nobili ed eccellenti cavalieri-campioni: sir Lancillotto, sir Tristano e sir Parsifal.
Le storie di questi tre cavalieri sono tra le più entusiasmanti e durature nel vasto corpo della leggenda arturiana.
Sir Lancillotto, il più celebre cavaliere della Tavola Rotonda, è un personaggio di spicco che appare alla corte di re Artù in varie imprese. Diventa una leggenda a pieno titolo grazie alle sue incomparabili capacità di combattimento e al suo fascino.
Un combattente, sir Tristano, invece si innamora di una bellissima giovane dama di nome Isotta, che è già promessa sposa a un re.
Nel frattempo, l’ultimo dei tre, sir Parsifal, si reca al castello di Beaurepaire dove affronterà nuove e inaspettate sfide.
Raccontato nello stile inimitabile di Pyle, che cattura perfettamente il tono e lo spirito dell’antico romanticismo, dove ogni storia mette in mostra i personaggi provando la loro forza e morale di fronte a chi gli si oppone, I cavalieri della Tavola Rotonda offre uno sguardo intimo ai tanti ostacoli e trionfi dei famosi guerrieri.
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I CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA e’ il secondo volume della quadrilogia dedicata al mondo di Re Artu’ e dei suoi cavalieri: un mondo che ancora incanta milioni di lettori conquistati dalla magia dei luoghi narrati e dal fascino senza tempo del romanticismo medioevale.
Qui si narrano le gesta dei tre Cavalieri piu’ conosciuti di Camelot:
Incontreremo Lancillotto, presentato come il più valoroso e fidato dei cavalieri al servizio di Re Artù.
Il suo ‘illecito e tragico amore
con Ginevra, regina e moglie di Artu’ che rompe l’equilibrio di Camelot fino a determinarne la caduta e’, ad oggi, il simbolo dell’amor cortese medievale.
L’immagine di Lancillotto che si è maggiormente affermata nell’immaginario moderno corrisponde allo stereotipo del guerriero perfetto, forte, bello, carismatico e nobile d’animo, condannato all’amore catastrofico per la sua regina e in grado di far sognare ed emozionare generazioni di lettori.
Paralellamente si muovono le vite di Tristano e Isotta , uno dei più famosi e struggenti miti Arturiani nati durante il Medioevo.
Nella lontana Cornovaglia, Il re Marco cresce il suo nipote, Tristano, rimasto orfano che
cresce e diventa un valoroso guerriero, tanto da sconfiggere il fratello del re d’Irlanda.
Durante la battaglia rimane ferito e, moribondo, viene curato dalla bellissima Isotta, figlia del re Irlandese, la quale non sa nulla dell’accaduto.
Tornato in Cornovaglia, Tristano ha con sè un capello biondo di Isotta, vedendolo re Marco decide di sposare la padrona del capello.
Così Tristano riparte per Irlanda, come messaggero, Isotta acconsente a sposare re Marco per porre fine alla rivalità tra Irlanda e Cornovaglia.
Tristano ritorna da re Marco per dirgli che Isotta ha accettato e dopo un po di tempo parte a prendere la fanciulla per consegnarla al Re.
Intanto, in vista delle nozze la regina, madre di Isotta, prepara un filtro d’amore, affinchè il matrimonio della figlia fosse felice ma durante il viaggio verso la Cornovaglia, Tristano e Isotta bevono per errore il filtro d’amore e si innamorano.
Arrivati in Cornovaglia Tristano e Isotta cominciano a vedersi di nascosto ma un giorno re Marco li scopre e accecato dalla rabbia manda Tristano in esilio su un isola lontana e sperduta, e costringe a Isotta a sposarlo.
Arrivato sull’isola Tristano diventa un eroe riuscendo a sconfiggere un mostro che spaventa da tempo gli abitanti dell’isola e dopo un po sposa una giovane del luogo, chiamata Isotta, proprio come la sua amata, e cerca di assopire quell’ amore impossibile.
Intanto scoppia la guerra e Tristano è chiamato a combattere: ferito, quasi mortalmente in battaglia, chiama i suoi cavalieri dicendo loro di andare a chiedere alla sua amata di guarirlo nuovamente.
Se lei avesse accettato i cavalieri avrebbero spiegato le vele bianche, altrimenti quelle nere ma durante la sua richiesta la moglie sente tutto e decide di vendicarsi…
Nel romanzo si racconta infine di Parcipal, ricordato come colui che riesce a recuperare il Santo Graal.
E’ un ragazzo nato e cresciuto nella foresta. Divenuto giovane si reca alla corte di Re Artù e diventa uno dei Cavalieri della Tavola Rotonda. È ammesso alla vista del Santo Graal perché il suo cuore è puro.
La notorietà di Percival è dovuta ad una versione secondo cui egli sarebbe il cavaliere alla ricerca del Graal che più è arrivato prossimo alla conquista. Egli avrebbe infatti trovato il Re Pescatore, discendente di Giuseppe di Arimatea, e, banchettando alla sua mensa, avrebbe visto il Sacro Graal e la Lancia di Longino, da questi custodite.
Con la sua penna schietta e diretta quasi assettica che da sempre lo contraddistingue, Pyle costruisce un secondo volume accuratissimo , ricco di dettagli per luoghi e scene narrate da cui traspare tutto il suo amore per questi valorosi cavalieri.
Il quadro dipinto da Pyle e’ quello di un mondo affascinante ed avventurioso, forgiato sul carattere nobile e giusto dei suoi personaggi, sempre spinti da alti valori come il coraggio, la forza e la nobilta’ d’ animo, la devozione e la lealta’ per la donna amata e per i suoi compagni d’ avventura.
Un resoconto straordinario di 3 personaggi entrati nella storia e resi immortali dalle loro gesta che tutt’ oggi vengono considersti emblema e modello di uomini buoni e giusti.
Se come me amate le storie della Tavola Rotonda e dei suoi straordinari e valorosi cavalieri non potete assolutamente perdervi questa bellissima serie.
Copia per la recensione fornita da Fanucci.