Per curare il marito, Nora in passato si è indebitata con un certo Krogstad. Per anni ha lavorato per pagare il debito, senza riuscire a liberarsene. Krogstad, che lavora nella banca di cui il marito di Nora è direttore, ricatta la donna perché gli ottenga una promozione. Quando il marito, che per altri motivi lo vorrebbe licenziare, viene a sapere tutto, si preoccupa solo della sua reputazione e rimprovera aspramente la moglie. La meschinità dell’uomo porta Nora a decidere di allontanarsi, per riflettere da sola su se stessa.
Non dovrei guardare il mio bene più caro, guardare tutto lo splendore che mi appartiene, tutto mio, soltanto mio?
Recensione
Nora è nata in un momento storico sbagliato, donna forte e decisa nata in un periodo in cui la donna è di completa proprietà del marito, trattata come una bambola per apparire bella a tutta la borghesia. Anche se spesso si comporta come una bambina capricciosa Nora è una donna che non ama stare a guardare, anche se ha sposato un avvocato. Pur di salvare la vita a suo marito è stata disposta a falsificare delle firme ma ora è arrivato il momento di pagarne le conseguenze. Di fronte alla verità che viene a galla Nora decide che non vuole subire, che sì è una moglie e una madre ma è soprattutto una donna. E con la forza ed un coraggio non permesso alle donne decide che è arrivato il momento di smetterla di essere solo un oggetto da esposizione ed è disposta a sacrificare il matrimonio e i figli pur di essere libera. Scritto sotto forma di opera teatrale questo romanzo è stato portato in scena nel dicembre del 1879 ed è una pungente critica sui ruoli dell’uomo e della donna nell’ambito del matrimonio durante l’epoca Vittoriana. Alla sua uscita il testo suscitò scandalo e polemica per aver pubblicamente interpretato il femminismo estremo.
Titolo: Casa di Bambola
Autore: Henrik Ibsen
Genere: Letteratura teatrale
Pubblicazione: 25 novembre 2016
N° pagine: 157
Casa Editrice: Mondadori