Ci sono persone che vedi una volta e ti lasciano subito il segno, come se ti firmassero la pelle con il loro nome e si mischiassero alle tue molecole. Bolognini Mirko, detto Bolo, è una di quelle. Con i suoi tatuaggi sbiaditi, i ricci scombinati e il sorriso più strafottente dell’universo, è entrato nella vita di Gheghe senza avvisare, un pomeriggio d’inverno, mentre fuori il cielo grigio minacciava pioggia, e da lì non è più andato via. E Gheghe non si è nemmeno resa conto di quello che stava succedendo, troppo presa a viverla, la vita, per avere paura. Nessuno dei due aveva mai pensato che amare qualcuno potesse essere così. Così bello, così vero, così pieno di risate, di baci e così doloroso. Anche adesso che sono passati mesi dal loro addio, ogni volta che i loro sguardi s’incrociano è un cortocircuito. Come se nulla fosse cambiato e toccarsi fosse ancora inevitabile. Entrambi sanno di essere troppo diversi per stare insieme: lui fedele da sempre soltanto alla curva dello stadio, perché è lì che ha imparato a camminare, a correre, a guidare il tifo e a prendersi a pugni; lei ai suoi libri, perché è lì che ha iniziato a sognare. Ma l’amore non si può controllare, arriva dritto come un colpo ben assestato che non ti aspetti. Un amore inatteso e travolgente, che sa mordere la vita, come solo a vent’anni si può fare.
Ma mentre me lo ripeto e mentre ci addormentiamo in quel modo, con le sue braccia avvolte intorno a me, ho già paura della luce del giorno che ci sarà domattina, perché il sole illumina tutto. Tutte le cose non dette, gli angoli pieni di rancori accantonati e dimenticati, le ferite che la vita ci ha scavato dentro, a entrambi, ma a lei molto più che a me.
C’è una vecchissima canzone di Mina che dice “Ma ti ho incontrato e come sai, al cuore non comandi mai.” E questo lo sa molto bene Gheghe che dal primo momento che ha incontrato Bolo nelle cucine della clinica non è più riuscita a toglierselo dalla testa. Lei lo sa che lui non è quello giusto, troppo rissoso, troppo fanatico e ance bugiardo ma il suo cuore non vuole sentore ragioni. Margherita allora decide di viverlo questo amore, anche se a distanza, anche se a spezzoni ma decide che ne vale la pena perché lui di certo non sarà il fidanzato modello ma lo ama, punto. Innamorarsi di Margherita per Mirko è come una boccata d’ossigeno, un salvagente in mezzo all’oceano che lo salva da tutti i casini che si porta dietro, dal fango che la vita gli ha riversato addosso quando era poco più di un bambino. Mirko vuole ricominciare, azzerare il passato e ripartire cercando di guadagnarsi giorno per giorno la fiducia di Gheghe. A niente serve la volontà di rialzarsi quando il destino invece ti vuole schiacciare ancora più in giù, e non serve a nulla avere un salvagente quando ti porti dietro unna zavorra talmente pesante da riuscire a portarti fino negli abissi. Allora non resta che lasciarsi, voltare la faccia a tutte le promesse fatte e cercare di sopravvivere senza di lei, l’amore della sua vita, l’amore che finalmente pensava di meritare. Un libro come un’altalena tra un prendersi ed un lasciarsi, un amarsi e un odiarsi, un crederci e un illudersi. Con una scrittura semplice ma coinvolgente l’autrice riesce a trascinarvi nella vita dei due protagonisti, tra le pieghe dei loro cuori e il salato delle loro lacrime. Un libro che ti lascia qualcosa dentro, una lieve nostalgia di ciò che avrebbe potuto essere ma una dolce speranza di ciò he potrà ancora accadere.
Libro in collaborazione con Sperling & Kupfer
Titolo: Tutto il mare è nei tuoi occhi
Autore: Silvia Ciompi
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 4 Giugno 2019
N° pagine: 326
Casa Editrice: Sperlink & Kupfer