La vita di Andrea Scotto è tutto fuorché perfetta, specie quando c’è di mezzo la famiglia. Fotografo quarantenne, single e ostinatamente immaturo, Andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre Libero, comandante di navi a riposo, procidano, trasferitosi a Napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella Marina, sposata, con due bambine e un evidente problema di ansia da controllo. Quando però Marina è costretta a partire e a lasciare il padre gravemente malato, tocca ad Andrea prendere il timone. È l’inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di mangiare dolci e fritti imposto da Marina è solo uno dei molti che vengono infranti. Tallonato da Cane pazzo Tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre che si rifiuta di farsi trattare da infermo e che continua a sorprenderlo con richieste imprevedibili, Andrea sbarca a Procida e ritorna dopo anni tra le persone e i luoghi dell’infanzia, sulla spiaggia nera che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d’amore e tra le case colorate della Corricella scrostate dalla salsedine. E proprio in mezzo a quei contrasti, in quell’imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni, capperi e ginestre e dal brontolio familiare della vecchia Dyane della madre, Andrea trova finalmente il suo equilibrio.
E’ una forza strana l’amore spezzato, si infila sottopelle e a volte non se ne va più, si incista e diventa parte di te, e tu lo porti in giro, a vivere, a fare altre cose, a perdere tempo, persino a divertirti, senza sapere che lui è lì, e non scomparirà senza il tuo intervento.
Dal golfo di Napoli si vedono alcune delle isole più belle al mondo, Ischia, Capri, ma spostando lo sguardo un po’ più in là si può scorgere un’isola più piccola, meno turistica, più verde e selvaggia che a molti non piace perché meno accogliente ma che è rimasta un’isola vera, Procida. E’ in quest’isola che il comandante di navi Libero Scotto ha vissuto, è in quest’isola che ha amato profondamente la moglie e i figli. Ed è proprio lì che il comandante vuole tornare, nella vecchia casa dove ha vissuto poco ma amato tanto perché passare gran parte della vita in mare lo ha reso duro e taciturno ma di certo non privo di sentimenti. Libero è un uomo che ha perso la moglie e l’amore dei figli ed è consapevole che questa è la sua ultima opportunità per pareggiare i conti. Tornare a Procida è come tornare nel passato, aprire vecchie cicatrici e scoprire che dentro alcune schegge sono rimaste, che il dolore si è alleviato ma non è mai scomparso del tutto. Per Andrea, accompagnare il padre a Procida significa trovare la forza per affrontare il passato, i vuoti lasciati dal mare. Le foto scattate da bambino non le ha dimenticate, quelle scattate senza rullino sono impresse nella sua mente e affiorano per ogni passo mosso nell’isola. Rivedere ora gli amici e i posti della sua gioventù ha un sapore diverso, dolce e amaro assieme, fa ripensare a molte cose ma soprattutto lo mette di fronte all’unica vera domanda: possibile che non avesse capito? Lorenzo Marone torna con un romanzo meraviglioso, di quelli che inizi e non li puoi più lasciare, di quelli che ridi ma che poi alla fine piangi. La bravura di questo autore sta nel scrivere in modo semplice storie indimenticabili di persona normali. Storie che arrivano al cuore, personaggi che non si dimenticheranno mai, luoghi in cui si sente il bisogno di torneare anche se non ci si è mai andati. Allora Procida non è più semplicemente un’isola, ma è una casa, una famiglia e una storia. La nostra storia.
Libro in collaborazione con Feltrinelli.
Titolo: Tutto sarà perfetto
Autore: Lorenzo Marone
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 30 Maggio 2019
N° pagine: 298
Casa Editrice: Feltrinelli