“Nella saggezza troveremo rifugio”: così recita il motto della Scholomance. Qualcuno potrebbe persino sostenere che sia vero – peccato che qui la saggezza sia difficile da trovare, figuriamoci il rifugio… La nostra amata scuola, infatti, da sempre fa del suo meglio per “divorare” noi studenti, ma ora che sono arrivata all’ultimo anno e mi sono guadagnata in qualche modo una manciata di alleati, mi sono accorta che la Scholomance ha sviluppato un desiderio molto particolare… per me. E sebbene finora sia sempre riuscita a contrastare le ondate infinite di nefasti che mi ha scagliato contro tra un estenuante compito a casa e l’altro, non ho idea di come io e i miei compagni riusciremo a sopravvivere alla prova finale, il giorno del diploma. Certo, io potrei accettare il mio destino, abbracciare la stregoneria nera e salpare per acque molto meno pericolose. Sarebbe facile. Ma non ho intenzione di mollare. Non cederò ai nefasti né al destino. E soprattutto non alla Scholomance. Riuscirò a portare me e i miei amici fuori da questo posto orribile una volta per tutte, fosse l’ultima cosa che faccio.
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Il secondo volume della trilogia Scholomance di Noami Novic riprende da dove si era bruscamente interrotto il primo: ci ritroviamo nuovamente quindi in quella scuola magica tanto affascinante quanto temibile poiche’ anziche’ proteggere i suoi allievi maghi ogni anno di solito ne uccide almeno la metà.
Questo succedeva prima che arrivasse El, che con l’ aiuto di Orion e di altre amice, è riuscita a salvare molti ragazzi dalle grinfie crudeli della “scuola”.
Cio che ho apprezzato di questo secondo volume e’, proprio come nel primo, l’ ambientazione: la scuola magica che sembra essere senziente, in questo secondo volume prende ancora piu’ vita divenendo quasi essa stessa un personaggio ed assumendo cosi un ruolo cruciale e decisivo nell’ evoluzione degli eventi narrati.
In Scholomance siamo di fronte ad un vero e proprio dark-Academia in una scuola di maghi assediata dai mostri, dove si diploma chi riesce a sopravvivere fino alla fine e dove la magia infonde vita propria a piani, mobili e tubature.
▪︎Purtroppo ho trovato la trama molto statica, per nulla coinvolgente per via sicuramente del ripetersi di nozioni e spiegazioni troppo dettagliate e mal riposte nella storia che mi hanno annoiato e rallentato davvero tanto.
▪︎Ma proprio come accadeva nel primo libro, il finale lascia interdetti e bisognosi di sapere assolutamente come andra’ a finire questa storia.
Copia per la recensione fornita da mondadori