Cronache marziane è una raccolta di ventotto racconti di fantascienza di R. Bradbury, in cui si narra di una futura esplorazione e colonizzazione di Marte, il pianeta Rosso.
Ogni racconto pur presentando una matrice comune, ossia l’ arrivo su Marte da parte dei terrestri, narra storie diverse con protagonisti ogni volta diversi che affrontano una serie di circostanze misteriose.
Ad esempio in “Aprile 2000: la terza spedizione” si racconta di come l’equipaggio del capitano John Black abbia raggiunto il pianeta Marte,
ritrovandosi all’atterraggio in una cittadina che ricorda particolarmente la sua città natale: Green Bluff dello Stato americano dell’Illinois. Il mistero cge ruota attorno alla sparizione degli uomini inviati dalla Terra nelle due precedenti spedizioni e dei quali si è persa ogni traccia convince il vecchio capitano a muoversi con estrema cautela per indagare come sia possibile che esista una copia perfetta di una città americana del primo dopoguerra, su un altro pianeta del sistema solare. Lasciando ordine ai suoi uomini di non uscire dal razzo che li ha condotti fino a Marte, il capitano decide di perlustrare la cittadina con l’aiuto dell’ufficiale di rotta Lustig e di Samuel Hinkston, un archeologo che ha accompagnato gli astronauti nella missione esplorativa.
I primi passi sul suolo marziano accompagnano anche le prime teorie riguardo a come sia possibile tutto ciò che i tre uomini incontrano sul loro cammino. All’inizio il pensiero dei tre volge verso la possibilità di aver viaggiato nel tempo e di essere ritornati sul pianeta Terra poco più di 70 anni prima della partenza, poi, per motivare lo stile anni Venti delle case, viene ipotizzata una colonizzazione di Marte da parte di terrestri fuggiti in segreto dal pianeta durante la Prima guerra mondiale, e convintisi di essere ancora sulla Terra per far fronte alle difficoltà psicologiche che un tale isolamento avrebbe potuto comportare. Ma quando Lustig incontra i propri nonni deceduti, un’ipotesi assurda si fa largo tra le menti dei tre esploratori: che Marte, e chissà quanti altri pianeti del sistema solare o dell’universo, sia una seconda possibilità concessa da Dio agli uomini…. L’ambientazione dei racconti parrebbe collocare l’ antologia di “Cronache Marziane” nel genere fantascientifico classico ma, ad un occhio attento, balza subito il disinteresse completo di Bradbury per la scienza.
Ad iniziare dalla descrizione fisica dei marziani, legata più alla fantasia dell’ autore che a collegamenti logici spaziali per arrivare all’ assoluta mancanza di dettagli nei confronti dei mezzi di trasporto o degli elementi futuristici utilizzati dai personaggi, tutto riconduce alla totale noncuranza dell’ autore per i risvolti scientifici dei suoi racconti.
Ma ciò non toglie nulla ai suoi testi: sono racconti che, per l’epoca in cui sono stati scritti, appaiono originali, geniali e assolutante fantastici!!!
Una raccolta assolutamente imperdibile poiché la bravura e la genalialita’ di Bradbury che avete amato ed apprezzato con Fahrenheit 451 trovano riscontro e si amplificano all’ ennesima potenza con questi racconti!
Copia per la recensione fornita da Mondadori
Titolo: Cronache Marziane
Autore: Ray Bradbury
Genere: Classico della fantascienza
Pubblicazione: 3 Giugno 2020
N° pagine: 228
Casa Editrice: Mondadori