Una ragazza alla ricerca di una vita migliore. Un mare che separa il passato dal futuro. Una storia che capovolge la nostra visione del mondo. Teresa sta per diventare nonna, ma non è una futura nonna come tutte le altre. Ha solo quarantadue anni e da quando ne aveva sedici vive a Freetown, in Sierra Leone, dove è arrivata come profuga. Ventisei anni prima, infatti, nel 2024, Teresa ha dovuto lasciare una poverissima Germania per intraprendere insieme alla sua famiglia un interminabile viaggio della speranza verso le coste siciliane: l’unico punto di partenza per tutti i barconi dei migranti diretti in Africa. Questo perché dall’inizio del nuovo millennio il mondo è capovolto. I Paesi africani sono i più ricchi della Terra, mentre quelli europei, vessati da anni di recessione economica, di crisi climatica e da numerose guerre, sono diventati invivibili. Così, da allora, ogni giorno una massa infinita di profughi tenta di lasciare la miseria degli Stati del Nord del mondo in cerca di un futuro migliore. Teresa è tra quei pochi fortunati che ce l’hanno fatta, ma a carissimo prezzo. Ora, mentre attende in ospedale che si compia nuovamente il miracolo della vita, ripensa a tutto quello che ha rischiato, alle violenze subite, a ciò che ha perduto attraversando il Mediterraneo ventisei anni prima, per arrivare alla sua terra promessa. Il luogo che finalmente ha potuto chiamare casa.
La morte improvvisa dei genitori lo aveva segnato profondamente, nonostante dicesse che ormai era acqua passata. Quella è acqua che non passa mai, ristagna nelle profondità del cuore e ogni tanto risale in superficie togliendoti il respiro.
E se fossimo noi? Se per una volta gli immigrati, i clandestini, i profughi o come li volete chiamare fossimo noi? Questo romanzo è come una storia all’incontrario, capovolta, dove tutti i personaggi si sono scambiati di ruolo e il ruolo principale spetta a Teresa, giovane sognatrice sedicenne che vive in Germania. Ma l’Europa tutta, Germania compresa, sono allo stremo, vessati da anni di recessione economica, di crisi climatica e da numerose guerre, sono diventati invivibili e allora l’unica cosa che rimane da fare è emigrare ed andare in Africa, in Sierra Leone dove la ricchezza è alla portata di tutti. Controvoglia Teresa lascia la sua casa e il suo fidanzato con la promessa di rivedersi un giorno proprio in Sierra Leone e intraprende un lungo e straziante viaggio verso l’Italia per poi andare in Sicilia perché è dal lì che partono tutti i barconi dei migranti diretti in Africa. Il viaggio si rivelerà molto lungo, gli imprevisti non mancheranno e Teresa imparerà a sue spese il significato della parola fame, quella vera, quella che ti attanaglia lo stomaco e il cervello e che non smette di farsi sentire nemmeno un momento. La tragedia più grande sarà per lei scoprire che al mondo ci sono persone disposte a calpestare gli altri pur di trarne vantaggi economici e che non hanno nessun ritegno ad ingannare anche chi al mondo non ha più nulla. Di fronte al dolore e alla disperazione altro non potrà fare che andare avanti, continuare nel suo viaggio alla ricerca di una vita migliore, di un posto da poter chiamare casa. In questo lungo e tortuoso viaggio però incontrerà anche chi il proprio cuore lo mette a disposizione degli altri e capirà cosa sia disposta a fare una madre per i propri figli. Teresa ormai adulta ripenserà a quel suo lungo viaggio compito ventisei anni prima a tutte le violenze subite, a tutto ciò che ha perduto attraversando il Mediterraneo e a tutto quello che ha rischiato aspettando la nascita di un nuovo miracolo. Un romanzo delicato a tratti duro e cruento. Un romanzo che non guarda il fenomeno dell’immigrazione, anche quella clandestina, ma lo racconta dal suo interno senza sconti né abbellimenti. Una storia dove per una volta i vincitori non vincono ma provano sulla loro pelle ciò di cui parlano ma realmente non conoscono. Un meraviglioso libro per tutti ma soprattutto per chi è convinto che chi lascia la propria terra, la propria casa per intraprendere un viaggio senza sapere se sopravvivrà lo fa per desiderio e non per disperazione. A volte si fa presto a parlare ma bisogna sempre ricordare che ci vuole fortuna a nascere dalla parte più felice del mondo.
Libro in collaborazione con Sperling & Kupfer
Titolo: Il paradiso alla fine del mondo
Autore: Nicola Brunialti
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 16 Aprile 2019
N° pagine: 235
Casa Editrice: Sperling & Kupfer