Se chiedessimo al professor Federico Gastaldi quando tutto è cominciato, lui risponderebbe d’istinto: «Quel pomeriggio d’ottobre. Proprio nel momento in cui mia moglie aveva più bisogno di me, io avevo altro per la testa e non ho nemmeno sentito il telefono. Da allora mi è andato tutto storto, e ho commesso fin troppi sbagli…»
Questo romanzo, invece, inizia qualche mese dopo, una mattina di maggio, quando a scuola – un liceo classico di una cittadina di provincia – viene trovato un biglietto anonimo che subito viene fotografato e condiviso sulle chat di WhatsApp. È una confessione, uno sfogo, forse una lettera d’addio. Per gli insegnanti, l’autore è di sicuro uno studente, ma chi? L’ultimo a sapere dell’accaduto è come al solito Federico, che tornato a casa si accorge di avere il telefono pieno di notifiche. Legge i messaggi allarmati dei colleghi, infila la mano nella tasca dei pantaloni e impreca… Ha perso quello stupido biglietto, scritto di getto all’alba, e proprio nei corridoi della scuola! Nel giro di un paio di giorni, il biglietto diventa virale su Facebook e la storia monta a tal punto da interessare persino giornali e televisione. Ma un risvolto positivo in questa faccenda c’è. Mentre è freneticamente impegnato a non farsi scoprire e a proteggere la sua vita privata dalla curiosità dei social, Federico ha l’occasione di affrontare tutto ciò che è accaduto da quel famoso pomeriggio di ottobre a quella mattina di maggio. E così anche noi lettori, rivelazione dopo rivelazione, impareremo a conoscere davvero Federico, un brav’uomo che si è scoperto fin troppo fragile, al punto da commettere un ultimo, imperdonabile errore. Vittoria, una moglie allo stesso tempo presente e assente. E Matilde, una studentessa diversa dalle altre: testarda, intelligente e… innamorata. E assieme a loro ci renderemo conto che non c’è più posto per alibi, bugie e scorciatoie. Perché tutti noi sbagliamo nella vita, l’importante è avere la forza e il coraggio di riscattarci.
Esistono migliaia di versioni alternative alla nostra esistenza, da qualche parte. Ma è soltanto quella che abbiamo finito per vivere la sola con cui possiamo e dobbiamo fare i conti.
Le conseguenze della guerra sono sempre distruttive, non rimane mai nulla di integro, nulla di bello da guardare. Ma le conseguenze che la guerra lascia sulle persone che sopravvivono sono ancora peggiori, perché vanno ad aggredire l’anima, il punto più intimo di ognuno di noi. Il loro padre è stato arruolato per combattere così Teresa e Angelina si ritrovano a vivere sole con la madre Caterina, famiglia povera in una terra ancora più povera, la Puglia degli anni Quaranta. Caterina è una donna molto bella e orgogliosa, e pur di non far morire di fame le due figlie decide di farsi bella e “vendere” al Conte l’unica cosa che possiede, l’unica cosa che le è rimasta. E così le voci iniziano a girare e la malalegna passa di bocca in boc
Tutti sbagliamo. Con o senza la volontà tutti sbagliamo e nessuno ne è escluso. Che ha fatto uno sbaglio continua a ripeterselo anche Federico, che insegna in un piccolo liceo ed è rimasto uno dei pochi a farlo con passione, amore verso la scuola e gli alunni che per lui sono tutti come figli. Però Federico mai avrebbe immaginato che quel suo piccolo sbaglio potesse avere delle conseguenze così disastrose sul suo matrimonio. E poi quel biglietto, si quel biglietto che aveva ben piegato e riposto nella tasca dei pantaloni credendo che fosse al sicuro, doveva proprio cadere? E doveva farlo proprio nel corridoio della scuola? Ormai non gli resta che salvare il salvabile, cercare di non farsi scoprire e aspettare che l’uragano passi sperando che i danni che lascerà non siano poi molti. Però quando si hanno solo due mani non si possono tappare molti buchi, allora l’acqua in un qualche modo esce e la diga fatta di bugie crolla miseramente. Federico sa che l’unica cosa che gli rimane è affrontare le conseguenze del suo errore. Un romanzo nuovo, fresco, giovane, scritto in maniera semplice ma ricercata. Una storia che scorre pagina dopo pagina andando anche a ritroso nel tempo, nella memoria e nei sentimenti. Attraverso un linguaggio delicato, l’autrice racconta la storia di un’epoca in cui non è facile scegliere di fare il lavoro che piace e di affrontarne le conseguenze, di trovarsi adulti con solo un contratto a termine e nessuna sicurezza. Scrive che non è nemmeno facile ritrovarsi ragazzi e avere dei sogni cercando di spiegarli agli adulti, adulti che per primi hanno smesso di sognare. Una storia che sa di sconfitta ma che in verità sa di amore sincero e di seconde possibilità, perché qualsiasi sia l’errore che abbiamo fatto, tutti ci meritiamo una seconda possibilità.
Libro in collaborazione con Editrice Nord
Titolo: E’ così che si fa
Autore: Giulia Rossi
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 5c Settembre 2019
N° pagine: 342
Casa Editrice: Editrice Nord