Carola Rackete è la giovane donna che nel giugno 2019, dopo giorni di richieste di aiuto e attesa in acque internazionali, ha sfidato i divieti delle autorità per portare in salvo i migranti presi a bordo della Sea-Watch 3, diventando in pochi giorni un simbolo globale di coraggio, giustizia e fedeltà ai propri ideali. Ma Carola Rackete è molto più di quello che i media internazionali hanno raccontato in quei giorni concitati: è un’attivista con una chiara visione e una fortissima passione civile, un modello per tanti ragazzi e ragazze che scelgono di impegnarsi per un mondo migliore. Con questo appello appassionato e convincente motiva le ragioni delle sue battaglie e ci ispira a combattere in difesa dell’ambiente, dei diritti umani, del futuro del pianeta, perché oggi agire non è più una scelta ma una urgente necessità. Prima che sia troppo tardi.
Ma ovviamente i nostri passeggeri non hanno il colore della pelle giusto, non hanno avuto la fortuna di nascere alla nostra latitudine.
Non mi ha mai attirato particolarmente la vicenda di Carola Rackete anzi, lo avevo “catalogato” come un episodio di salvataggio di vite umane in mare. Uno dei tanti. Quello che invece ha attirato la mia attenzione è stata la marea di insulti che la casa editrice Garzanti ha ricevuto quando ha pubblicato il post dell’imminente uscita del libro proprio della Rackete. Il libro non era ancora uscito ma le persone avevano già le idee chiare, anzi chiarissime. Ma come ? Qualcosa non mi tornava e mi sono chiesta come mai tante cattiverie e insulti a priori, senza prima conoscere il contenuto di quel libro. Certo, ognuno può avere la propria opinione ma dopo averlo letto. Mi sono detta che non è possibile che migliaia di persone abbiano preso per oro colato tutto ciò che la televisione ha raccontato in merito alla vicenda. Ho deciso che dovevo leggerlo per poi poter dire la mia opinione, ma prima dovevo leggerlo. Leggendolo ho scoperto tantissime cose che la televisione non aveva mai detto su Carola, come ad esempio che ha fatto come scelta di vita di essere sempre dalla parte dei deboli. Ha iniziato con la natura, in particolare le piante, perché gli uomini ancora non credono che il nostro pianeta stia morendo e continuano a sfruttare il terreno e l’aria a loro piacimento senza pensare a chi ci sarà domani ovvero i nostri figli. Carola si schiera dalla parte dei deboli anche quando sostiene che per soddisfare i bisogni quasi sempre superflui dei ricchi a rimetterci sono invece i poveri. I popoli più poveri e le loro terre vengono sfruttate per il piacere di pochi eletti. Anche da questo deriva la migrazione. I popoli più poveri si spostano in cerca di una vita migliore, di un posto migliore, di una condizione lavorativa migliore. Le migrazioni sono sempre state presenti nella storia ma mai come al giorno d’oggi sono bollate come inopportune. Poi un giorno un capitano di una nave ha un problema e Carola viene contattata per una missione di salvataggio. Conduce la Sea-Watch 3, una vecchia nave da rifornimento offshore degli anni Settanta utilizzata dall’industria petrolifera e poi acquistata con i proventi delle donazioni da Medici senza frontiere. Carola ancora non sa cosa la aspetta e a tutto pensa tranne che da quella nave ne scenderà scortata da poliziotti. Di fronte a degli uomini, donne e bambini che attraversano il mare in gommoni quasi sempre inadatti e che potrebbero scoppiare o affondare in qualsiasi momento Carola decide che non è importante ciò che lei pensa ma che l’unica cosa importante è la legge del mare: se un uomo sta annegando bisogna salvarlo. Punto. La vicenda poi tutti la conoscete, dopo giorni e giorni fermi davanti alle coste di Lampedusa, stufa di aspettare decisioni che nessuno prenderà il capitano Carola decide che la situazione a bordo è troppo critica e la salute dei migranti è in pericolo, così forzando il posto di blocco della Guardia di Finanza attracca nel porto di Lampedusa. Prima messa in stato di arresto ai domiciliari e poi scagionata Carola non è arrabbiata contro i politici Italiani, o perlomeno non solo con quelli Italiani ma con tutti quelli Europei, perché nessuno di loro si è fatto avanti per aiutare la nave aprendo i loro porti. Dopo si, dopo che i migranti sono sbarcati e registrati in Italia allora alcuni paesi Europei hanno deciso di accettarli ma quando Carola chiedeva aiuto nessuno si è fatto avanti. Le battaglie di Carola non sono a scopo di lucro, infatti tutti i proventi del libro saranno donati ad una associazione che si batte per i diritti dei profughi. Il messaggio che continua a lanciare è quello che il tempo sta finendo ed è arrivato il momento di agire. Questo libro mi ha aperto gli occhi su alcune cose che non conoscevo o che non conoscevo così approfonditamente. Ora un giudizio lo posso dare, la mia opinione la posso esprimere, ora che il libro l’ho letto ma non prima.
Libro in collaborazione con GARZANTI
Titolo: Il mondo che vogliamo
Autore: Carola Rackete
Genere: Narrativa Contemporanea
Pubblicazione: 4 Novembre 2019
N° pagine: 157
Casa Editrice: Garzanti