Quante cose si possono fare in una sola vita? André Choulans dice di essere stato cantante, insegnante di judo, calciatore, spia, pastore pentecostale, paracadutista durante la guerra, confidente del generale de Gaulle e poi suo nemico. Ha una missione: uccidere de Gaulle e combattere affinché l’Algeria resti francese: per questo chiede aiuto al figlio Émile. Il ragazzo decide di stare al suo fianco eseguendone gli ordini e accettandone il duro addestramento. Affascinato ascolta i racconti di eroismo del padre e dimentica i comportamenti violenti di quell’uomo malato. Incassa i colpi, non dubita, non si lamenta, non giudica. Vuole essere il miglior figlio possibile, ogni volta più bravo, a scuola come a casa. Quella casa, dove non è permesso portare nessuno, che diventa il luogo in cui la piccola storia eroica e avventurosa di Émile incontra la grande Storia nella quale il padre in qualche modo è sempre implicato – la fuga di Nureyev dall’URSS, l’omicidio di Kennedy – e dove si forma la ferita che poi albergherà nel cuore del protagonista anche da adulto. Una storia toccante e un romanzo forte e potente, pieno di ombre che convivono con la luce.
Ascoltava il dramma della sua vita come si assiste all’incidente di qualcun altro.
Se esiste un limite tra follia e fanatismo André Choulans di certo lo ha passato abbondantemente. Dice di essere stato cantante, paracadutista, campione di judo, agente segreto, calciatore della nazionale ma l’unica cosa vera è che è un fanatico folle con la fissazione per de Gaulle. Prima lo amava de Gaulle ma ora lo odia e lo vuole uccidere a tutti i costi. Nella sua follia recluta il giovane figlio Emile e lo prepara secondo i suoi canoni militari: lo picchia a sangue, calci e pugni, cinghiate e digiuni e notti intere in ginocchio rinchiuso in un armadio. La madre lo sa ma nulla può contro il marito e nemmeno lei passa indenne tra i colpi dell’uomo. Emile incassa i colpi, non reagisce e capisce che se vuole sopravvivere deve assolutamente scaricare a sua volta questa follia. A far male non sono solo i colpi fisici lo sono di più quelli mentali, quelli che segneranno Emile per tutta la vita e non lo abbandoneranno mai. Ma la follia di André porta a conseguenze devastanti, a vie senza ritorno, a ferite che non si rimargineranno mai più. Uno straordinario romanzo che è come una mano al collo che inizia stringere piano piano fino a quando inizia a mancare il respiro e il cuore comincia a battere sempre più forte fin quasi a scoppiare. Così mi sono sentita mentre leggevo anzi divoravo questo libro, una storia avvincente che attrae il lettore anche se fin da subito si capisce che nulla di buono potrà mai uscire da un uomo folle. La storia ti afferra e non ti lascia più andare, pagina dopo pagina l’angoscia si impossessa del lettore e leggere diventa una bisogno, il bisogno di terminare il libro con il terrore e la voglia di sapere come finirà. Un racconto sublime ed intenso che scorre veloce come un film, una storia tanto potente quanto commovente di un ragazzo che tenta di salvarsi da solo dal peggiore mostro della sua vita: il padre.
Libro in collaborazione con KELLER
Titolo: La professione del padre
Autore: Sorj Chalandon
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 18 Gennaio 2019
N° pagine: 272
Casa Editrice: Keller